Roma, 16 mar – “Il vaccino AstraZeneca è sospeso e lo stop farà danni, noi dobbiamo vaccinare altrimenti la gente muore di Covid“: così Massimo Galli torna alla carica con le sue previsioni catastrofiche e il suo pessimismo senza confini. L’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, ospite ad Agorà su Rai3, come si suol dire ci mette il carico sullo stop “precauzionale e temporaneo” del siero anti-Covid prodotto da AstraZeneca. Anche Germania, Francia, Spagna, Portogallo hanno sospeso il vaccino. E il premier Draghi ieri ha fatto sapere che l’Italia si muove di concerto con gli altri Paesi Ue. L’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, si riunirà d’urgenza giovedì 18 marzo per valutare la situazione e nel caso dichiarare sicuro il vaccino.
Galli evoca il caso del vaccino influenzale del 2014
“Mi sembra di rivivere l’esperienza del 2014 quando fu ritirato un lotto di vaccino influenzale. Il risultato fu che i tre decessi attribuiti al vaccino si rivelarono assolutamente indipendenti. Il numero dei vaccinati over 65 calò drasticamente, scese dal 54% al 48%. Il minimo nella storia recente, con un centinaio di morti in più per influenza. Mi vengono un po’ i brividi a ricordare tutto questo. Va bene la prudenza, ma provvedimenti di questo tipo mettono la gente in apprensione“, fa presente Galli.
“Noi dobbiamo vaccinare per evitare che la gente muoia di Covid”
“Già il vaccino in questione è ‘chiacchierato’, tutto questo non gli farà per niente bene. Oltretutto la macchina vaccinale non è ancora oliata. Ho davanti agli occhi due o tre dati: AstraZeneca riporta 14 trombosi profonde e 22 embolie polmonari su 17 milioni di vaccinazioni. Ogni giorno, in questo Paese, ci sono 166 fenomeni di trombosi” a prescindere dalle vaccinazioni, chiarisce l’infettivologo. “Una serie di eventi sono assolutamente attesi ogni giorno per la popolazione e sono legati a tutt’altre condizioni rispetto al vaccino. Noi dobbiamo vaccinare per evitare che la gente muoia di Covid e questi stop fanno molto male”, afferma ancora Galli, che spesso e volentieri sul fronte della pandemia vede nero.
La terribile profezia dell’infettivologo: “Ritardo nelle vaccinazioni farà dei morti”
L’infettivologo sfodera il suo consueto allarmismo: “Il ritardo nelle vaccinazioni farà dei morti. Ritardare la procedura vaccinale in un’Europa già sguarnita di vaccini significa che tarderemo a mettere in protezione chi ha determinati problemi”. Per dar forza alle sue parole, Galli spiega: “Ricevo molte mail di persone che mi dicono: ‘Mia madre di 90 anni è in lista per il vaccino, non è stata chiamata e ora è rianimazione con la polmonite da Covid’. Capisco il principio di precauzione, ma il messaggio che va dato alle persone è che il vaccino è l’unico modo per uscire dal tunnel e per mettere in sicurezza le persone più fragili”.
“Chi ha fatto la prima dose AstraZeneca stia tranquillo, sconsigliato richiamo con vaccino diverso”
In Italia, molte persone hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca, ora sospeso. “Chi ha fatto la prima dose AstraZeneca stia tranquillo, non rischia problemi o patologie. AstraZeneca nasce per la singola somministrazione e i dati relativi alla singola somministrazione sono decisamente buoni e molte persone saranno protette anche con una sola dose”, afferma convinto Galli. E quando gli chiedono se chi ha ricevuto la prima dose possa fare o meno il richiamo con un altro vaccino, l’infettivologo replica che si tratta di un approccio “assolutamente sconsigliato”. “Perché sarebbe un pasticcio” basato su “nessuna informazione, nessun riscontro”.
Adolfo Spezzaferro