Alessandria, 14 mar – Il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigiasco, ha ufficialmente concesso il patrocinio della città di Alessandria al Pride 2019, organizzato dall’associazione Tessere le Identità. Lo riporta Alessandrianews. La notizia non farebbe discutere se non fosse che Cuttica fa parte della Lega e nel 2017 è stato eletto anche con i voti di Fratelli d’Italia e Forza Italia. L’adesione al corteo di giugno in programma ad Alessandria, ha spiegato il sindaco, è frutto di una “visione della comunità che sia attenta alla salvaguardia dei diritti di tutti, senza discriminazioni“, e in armonia con una città “in cui tutti si sentano bene“.
Il sindaco, pur non condividendo “alcune delle rivendicazioni portate avanti da questo tipo di associazioni e movimenti, in primis, ad esempio l’ammissibilità delle adozioni da parte delle persone omosessuali“, ha riconosciuto come “assolutamente condivisibili alcuni aspetti tra quelli che precisano le finalità associative di Tessere Le Identità”, “punto di incontro per coloro che sentono l’esigenza di confrontarsi con le tematiche dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale, superando il senso di isolamento che spesso genera disagio e frustrazione interiore“. Quindi, adozioni gay no, ma via libera alla teoria gender. Il sindaco ha le idee proprio chiare.
Spaccatura in Consiglio
Questa decisione ha prevedibilmente causato una spaccatura in Consiglio comunale. Ieri sera il capogruppo della Lega Evaldo Pavanello ha presentato a sorpresa l’ordine del giorno sul XIII Congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Verona a fine mese. Contenuti quindi diametralmente opposti a quelli proposti dal primo cittadino, ma che nella logica della discussione politica sono le due facce della stessa medaglia e “andavano discussi uno di seguito all’altro” come è stato richiesto dal presidente del Pd, Paolo Berta. Tutto è iniziato quando il presidente di Fratelli d’Italia Piero Castellano ha avanzato la richiesta di delucidazioni sul “percorso” del Gay Pride alessandrino. Nel farlo, egli non ha esitato ad esprimere la propria contrarietà rispetto alla scelta del sindaco. Il quale, per una volta ha incassato il plauso e il sostegno della minoranza, dai Dem fino ai pentastellati. La stessa scelta invece che ha spaccato la giunta e la maggioranza, “ma che per il patrocinio spetta al sindaco che se ne è assunto la responsabilità” come hanno sostenuto in molti.
Cristina Gauri
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