Caravaggio, 06 feb. – Chi non conosce la dolcissima “Susanna tutta panna” e la sua amica, la mucca Carolina? Ebbene sulla dive indiscusse delle pubblicità del Carosello degli omonimi formaggini prodotti dalla ditta Invernizzi fin dagli anni 30 cala ora il sipario.
Il gruppo francese Lactalis, che ha acquistato anche la Parmalat, ha deciso di avviare una ristrutturazione aziendale che implica la chiusura degli stabilimenti Invernizzi di Caravaggio, nel bergamasco, e di Introbio, a Lecco per un totale di 218 lavoratori “fissi” e 40 interinali con contratto in scadenza a fine anno.
Lontani sono dunque i tempi in cui le nostre “dive” venivano lanciate dagli elicotteri degli Invernizzi sulle spiagge della costiera romagnola per la gioia di grandi e piccini. Oggi invece sono contese solo dagli appassionati del modernariato e del vintage tanto che alcuni pupazzi di Carolina possono raggiungere i 200 euro tanto che alcuni dipendenti, visti gli sviluppi, stanno pensando di venderli su e-bay.
Per i lavoratori si preannuncia un periodo di agitazioni sindacali che hanno gia programmato scioperi e blocco degli straordinari su tutti gli stabilimenti. Il sottosegretario alle politiche agricole, Maurizio Martina ha annunciato che per lunedì prossimo ha convocato al ministero a Roma Jean-Marc Bernier, amministratore delegato del Gruppo Lactalis Italia per chiarire quali siano le strategie occupazionali e di sviluppo del gruppo.
Gianluigi Bramaschi, della segreteria Fai Cisl, ha dichiarto: “Ci impunteremo affinché non ci siano lavoratori di serie A e di serie B. Chiederemo la ricollocazione di tutti gli operai, interinali compresi. Se l’azienda ha dichiarato di voler mantenere i volumi produttivi, dovrà impegnarsi anche su questo punto”. Sembra che la ditta sia intenzionata a trasferire i dipendenti presso gli stabilimenti di Casale cremasco, vicino a Cremona, ed a Certosa e Corteolona nel Pavese, a più di 60 km di distanza. Si dice preoccupato invece Valentino Rottigni, della Flai Cgil del “ ragionamento, illustrato da Lactalis, secondo il quale i dipendenti seguiranno il reparto, dunque il prodotto di appartenenza negli stabilimenti di destinazione. È necessaria, invece, una riflessione diversa con criteri differenti di assegnazione degli operai che tengano conto dell’equilibrio nella conciliazione dei tempi di lavoro con quelli familiari: le madri lavoratrici vanno tutelate. L’auspicio è che siano concordati percorsi personalizzati”.
Sul caso è intervenuto anche il Pd di Treviglio: “La chiusura dell’ex Invernizzi influirà anche sull’indotto generato dalla produzione sin qui realizzata coinvolgendo ancora una volta il nostro territorio”. Forse dimentica che molti colleghi di partito sono ferventi sostenitori e promotori di privatizzazioni e svendite di grandi e piccoli marchi italiani che stanno devastando ogni settore del comparto industriale nazionale.
Cesare Dragandana