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A Castelvetrano si ricorda Gentile e l’Anpi va su tutte le furie

by Michele Iozzino
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Roma, 5 feb – Il Comune di Castelvetrano si prepara a celebrare i 150 anni dalla nascita di uno dei suoi cittadini più illustri, ovvero Giovanni Gentile. Decisione che ha fatto, però, infuriare la locale sezione dell’Anpi.

L’Anpi contro il Comune di Castelvetrano per i 150 dalla nascita di Giovanni Gentile

L’uccisione di Giovanni Gentile presso la sua casa fiorentina è probabilmente uno degli atti più vili compiuti dalla Resistenza. Anche solo per questo si potrebbe sindacare sull’opportunità da parte dell’Anpi di intervenire su un tema come quello del ricordo del padre dell’attualismo. Oltretutto le motivazioni cui ricorre l’Anpi per giustificarsi suonano quantomeno ridicole. Si legge nel loro comunicato: “Fu anche il sostenitore ed il teorico del fascismo. Fu ministro della pubblica istruzione, nel governo di Mussolini. Non ebbe mai parole di critica neanche quando furono emanate le leggi razziali né in occasione della guerra civile determinata dalla repubblica nazifascista di Salò”. Sul rapporto tra Gentile e il fascismo ci sarebbe molto da dire, ma concentriamoci sull’ultima accusa, quella di essere il fautore di una guerra civile tra italiani. Sorvolando sull’assurdità che questa fosse semplicemente “determinata dalla repubblica nazifascista di Salò”, basta leggere uno degli ultimi atti propriamente politici di Gentile, il Discorso agli italiani del 24 giugno 1943, per rendersi conto del contrario. Qui Gentile si rivolge agli italiani tutti, al di là delle singole appartenenze di partito: “Ho sempre ritenuto che tesserati e non tesserati si potesse essere tutti Italiani, concordi nell’essenziale, ancorché dissenzienti nelle forme della disciplina politica”. Di fronte a una guerra che volge sempre al peggio, Gentile invoca la Patria come fattore unificante e sopra le parti. Invece, è il suo assassinio da parte dei partigiani gappisti che può essere letto come un tentativo per acuire l’odio di fazione e la disgregazione.

Una polemica umana, troppo umana?

Ma, forse, dietro le polemiche dell’Anpi si celano motivi fin troppo umani: “La sezione dell’Anpi di Castelvetrano-Campobello di Mazara ritiene che l’intenzione dell’Amministrazione di Castelvetrano, sia profondamente sbagliata se non vi sia una chiara critica politica rispetto alle sue posizioni e quindi emerga la chiara condanna dell’adesione di Gentile al fascismo e alla Repubblica di Salò”. E ancora: “Se si vuole ricordare il nostro concittadino, lo si può fare con il contributo di tutti, facendo emergere tutti gli aspetti della personalità e del pensiero filosofico di Giovanni Gentile evitando così di cadere in celebrazioni di parte che non rappresenterebbero tutta la nostra comunità”. Una sorta di auto-invito, come a dire che, senza l’Anpi a tirar fuori fantasmi impolverati e condanne postume, mettendo il proprio timbro politico, le celebrazioni dei 150 anni di Gentile non s’hanno da fare.

Michele Iozzino

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