«Per molti di noi questa è una notte di orgoglio, una notte di riscatto, una notte di lacrime, di abbracci, di sogni, di ricordi. È una vittoria che io voglio dedicare a tutte quelle persone che non ci sono più e che meritavano di vedere questa nottata e questa vittoria». Con queste parole, carice di commozione e fierezza, Giorgia Meloni si è presentata davanti alle telecamere, all’hotel Parco dei Principi di Roma, a spoglio ancora in corso, ma con il risultato per Fratelli d’Italia ormai acquisito.
Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di novembre 2022
Una storia che sa di famiglia
Per chi non viene da quel mondo, le parole della Meloni possono esser sembrate la solita tirata retorica, il ringraziamento di prammatica da rendere agli artefici della vittoria, nessuno escluso. Ma per i figli della Fiamma, quelle parole hanno tutt’altro sapore. Solo chi ha assaggiato il piombo sulla propria pelle, solo chi è stato ostracizzato per decenni dall’arco costituzionale, solo chi è stato trattato da paria della politica italiana, solo chi è abituato a portare impresso sulla fronte il marchio dell’infamia, solo chi ha dovuto sopportare ogni indicibile prepotenza – solo chi viene da quella storia, dicevo, ha potuto capire fino in fondo il senso di quelle parole. Cariche di commozione e fierezza.
Chi le ha capite è stato senz’altro Pietrangelo Buttafuoco: «È una storia che sa di famiglia quella della destra che fu, in Italia. La fiamma che Giorgia Meloni non ha tolto dal suo simbolo è la fiamma di Paolo Borsellino, la fiamma di Dino Ferrari che se la porta nel bavero della giacca, nel letto di morte, è la fiamma di Walter Chiari che ci fa le mattane in scena, beffandosi di tutte le cautele». È così che l’intellettuale siciliano ci descrive la notte elettorale per come l’hanno vissuta lui e sua zia Lia, che «batte le mani nella stanza importante della propria casa con la raggiante felicità delle sue ottantacinque primavere». Infatti, spiega Buttafuoco, «il successo di Giorgia Meloni non è certo il ritorno del Novecento, la sua storia è un libro nuovo ma l’applauso nella stanza di Lia diventa corale, emozionante, pazzo dell’incontenibile riscatto di giovinezze ubriache di politica e di sogni fatti di soli tre colori: il bianco, il rosso e il verde». Insomma, «una storia che sa di famiglia, la destra. Conclusa nel tempo di un applauso, con le lacrime a far da sipario».
Al di là di quello che si può pensare della Meloni e di Fratelli d’Italia, l’aspetto simbolico della loro vittoria elettorale non può e non deve essere sottovalutato. Perché il partito degli ex An ha davvero attraversato il deserto, trovandosi spesso sull’orlo della disfatta e dell’estinzione. Un po’ come è toccato a Bertinotti e agli altri postcomunisti. Allora non sarà male ripercorrere brevemente la storia di Fdi e il percorso che li ha condotti al successo.
Un inizio difficile per Fratelli d’Italia
Il 26 dicembre 1946, nel giorno di Santo Stefano, viene fondato il Movimento sociale italiano. Il 28 dicembre 2012, in una data che rappresenta quasi una coincidenza, nasce Fratelli d’Italia. Di mezzo, ovviamente, ci sono stati 66 anni in cui è successo di tutto. Ma non è questo che ci interessa. Quel che importa sottolineare è che Fdi prende vita in un momento assai delicato per il centrodestra e, più in generale, per l’intera nazione. Nel 2011, tra estate e autunno, si era consumato il «golpe bianco» con cui Berlusconi fu deposto e Napolitano investì Mario Monti della presidenza del Consiglio. Una pagina oscura di storia patria su cui c’è ancora molto da scrivere.
Sia come sia, il Popolo della Libertà (nato dall’accorpamento di Forza Italia e Alleanza Nazionale) appoggiò l’esecutivo Monti, creando diversi malumori all’interno del partito. Una sua corrente, capitanata da Ignazio La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni, decise di uscire dal ventre della balena azzurra e di tentare l’avventura, fondando un nuovo soggetto politico: Fratelli d’Italia, appunto. Il Pdl, dilaniato al proprio interno da numerose contraddizioni, cesserà di esistere un anno dopo. Le condizioni in cui nasce Fdi sono assai…
2 comments
FdI nati dal FdG o dalla GI ? Scoppio ritardato, difettoso evidente e fiammella quindi davvero scarsa.
[…] il trionfo di Fratelli d’Italia. Per la prima volta nella loro storia, i «figli della fiamma» sono saliti al potere da soci di maggioranza del governo. Su un piano soprattutto simbolico, la vittoria degli eredi del Msi ha creato un piccolo terremoto […]