Hanno fatto molto discutere le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato che, in una trasmissione Rai, ha dichiarato di non schierarsi né a favore né contro i vaccini. Parole che hanno scatenato le opposizioni e i grandi sponsor della vaccinazione, i quali ne hanno chiesto le dimissioni immediate – Enrico Letta, tra gli altri, ma anche il Terzo polo – e hanno criticato la posizione del governo Meloni sul tema. Eppure, la colpa del sottosegretario è solo quella di chiedere le corrette verifiche, più che mostrare scetticismo.
Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di gennaio 2023
Nel frattempo, il presidente dell’Ordine dei medici, Filippo Anelli, ha parlato di 150mila morti evitate grazie all’immunizzazione. Eppure, che il vaccino non immunizzi è stato acclarato da Pfizer, peraltro anche nell’ultima audizione all’Europarlamento. Il pensiero unico deve essere imposto in ogni settore, e l’imposizione del vaccino su scala planetaria è stata un punto cruciale di questa battaglia. Era una verità di fede imposta per necessità geopolitiche. Ora sorge il dubbio che non solo funzioni meno del previsto, ma che possa avere effetti collaterali gravissimi. Chi lo ha sponsorizzato ora ha paura, e sa che se il fronte cede è la fine, quindi ora parlano con toni aggressivi e con tanto di decalogo monoteista.
Dai vaccini all’economia: le mosse delle élite
Il sistema di potere contemporaneo è riconducibile a una precisa svolta storica? Le attuali scelte politiche devono essere ricondotte a un’evoluzione specifica, o meglio a un alternarsi di fasi di gestione della sovranità decisa a tavolino da un’oligarchia di potenti. L’attuale contesto del capitalismo vede una stretta decisa dei diritti dei popoli e l’imposizione di limitate narrative di pensiero, il cosiddetto «politicamente corretto». Ma da dove derivano queste decisioni globali?
Il contesto odierno non può essere compreso senza analizzare l’origine, la svolta storica dei processi che ci hanno condotto fino a oggi. Esiste, infatti, una forte continuità di chi gestisce il potere; a cambiare sono invece le loro strategie basate su una fase, quella degli anni Cinquanta, inizialmente espansiva e oggi di contrazione della ricchezza. Punto di svolta è stata la costituzione di un’organizzazione in grado di…
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