Roma, 29 ott – La storica vittoria del destra-centro in Umbria fa ancora rumore. E, soprattutto, lascia aperta una domanda: com’è potuto accadere che una roccaforte rossa sia crollata in questo modo? Ovviamente le motivazioni sono molteplici, dallo scandalo dell’ex giunta Pd alla diffidenza dell’elettorato per il nuovo governo e i partiti della maggioranza. Ma un’analisi del flusso dei voti può forse spiegare meglio la situazione. L’Istituto Cattaneo ha infatti condotto una ricerca da cui sono emersi dati evidenti: il M5S ha pagato a caro prezzo l’alleanza con il Pd, con circa la metà dei suoi elettori che ha scelto l’astensione; il Pd ha tenuto potendo contare sul voto di struttura, ma non ha guadagnato consensi; il destra-centro, invece, ha fatto il pieno perché è riuscito a trasmettere agli umbri l’importanza politica, e non solo amministrativa, di queste elezioni.
Tracollo a 5 Stelle
«I 5 Stelle hanno avuto un tracollo di partecipazione. Uno su due non è andato alle urne», afferma un ricercatore dell’Istituto Cattaneo, che poi spiega: «C’è un disorientamento generale tra gli elettori 5 Stelle per l’alleanza con una forza politica che avevano sempre attaccato. Nel caso dell’Umbria c’è un di piĂą, perchĂ© i 5 Stelle hanno soffiato parecchio sul fuoco delle indagini che hanno colpito la giunta umbra». Ma non c’è solo l’astensione dietro la batosta pentastellata, ma anche la migrazione dei voti verso altri partiti: «Un quinto dell’originario bacino 5Stelle ha votato Lega. Un dato pari al 3,6% dell’intero corpo elettorale. Una quota perfino superiore a chi ha confermato il proprio voto al Movimento. Solo marginale, invece, il flusso di voti dai 5 Stelle al Pd», spiegano sempre dall’Istituto Cattaneo.
L’Umbria premia il destra-centro
E a che cosa è dovuto, allora, il successo della Lega e dei suoi alleati? «A differenza delle altre amministrative, in cui normalmente la partecipazione al voto dell’elettorato di centrodestra registra una flessione, stavolta la Lega non ha subito perdite verso l’astensione. Segno della rilevanza politica attribuita a questa consultazione. Gli elettori di destra hanno tratto nuova forza propulsiva dall’esclusione dal governo», spiegano gli esperti. «Per il resto, il partito di Salvini strappa voti a Forza Italia, oltre che ai 5 Stelle. Oltre il 2,5% dell’intero corpo elettorale». Ma a strappare voti a Berlusconi non è stato solo il Carroccio: «Insieme alla Lega, il partito di Meloni fagocita buona parte dei voti forzisti. Ma attrae consensi da ogni schieramento. Anche dal centrosinistra».
Elena Sempione
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