Roma, 8 set – “Le domande sbagliate del test di Medicina saranno annullate“: lo annuncia il ministro dell’Università Maria Cristina Messa. Il governo dunque intende rimediare al pasticcio combinato con il test d’ingresso per Medicina 2021. La Messa, ai microfoni di The Breakfast Club su Radio Capital, garantisce che se ne occuperà personalmente. Una buona notizia per i 77mila candidati per gli oltre 14mila posti di Medicina e più di mille per Odontoiatria che hanno sostenuto la prova di ingresso il 3 settembre.
Test di medicina, Massa: “Domande sbagliate saranno annullate”
“Devo riuscire a fare le graduatorie tenendo conto degli errori, annullando le domande sbagliate o comunque quelle che sono sotto verifica“, spiega il ministro. “E poi – aggiunge – vorrei incontrarmi con le commissioni che preparano i test per riuscire a dare qualche cosa di un pochino meno debole per il prossimo anno“. La Messa dunque ammette che ci sono margini di miglioramento. Nel mirino ci sarebbero quattro domande sbagliate – anche se c’è chi sostiene che fossero sei – di 60 che compongono la prova d’esame.
Il ricorso del Codacons e l’interrogazione parlamentare
Il Codacons, al solito, aveva annunciato un ricorso al Tar del Lazio per irregolarità e violazioni delle disposizioni. Poi ieri è arrivata anche un’interrogazione parlamentare. L’ha presentata il deputato M5S Manuel Tuzi, commissione Cultura. Nel testo si chiede alla Messa di “far luce” sulla “presunta presenza di quesiti errati e di risposte non abbinate correttamente“.
Il ministro non si capacita della firma di Barbero contro l’obbligo del green pass
Il ministro inoltre interviene anche sulla vicenda della raccolta firme contro l’obbligo del green pass per i docenti. E si è detta “sorpresa” riguardo l’adesione dello storico Alessandro Barbero. “Non diminuisce la stima nelle sue capacità di docenza, di studioso e di ricercatore – sottolinea la Messa – però non so come mai abbia firmato“. L’appello contro la certificazione verde obbligatoria è arrivato a 600 firme. Numero che non preoccupa il ministro. “Noi abbiamo 55mila docenti strutturati e un milione e 800mila studenti, quindi dire che sono tanti è relativo – fa presente -. Ma, che siano tanti o che siano pochi, va comunque ascoltata la ragione. Io in questo momento alle ragioni espresse, in modo particolare da alcuni di loro, contrappongo il bene pubblico”. “Poter usare il bene pubblico è prioritario rispetto a un concetto di libertà individuale. Se questa libertà viene limitata da aspetti sanitari, è limitata in sé. E’ un discorso un po’ filosofico”, conclude.
Sarebbe interessante capire di quale concetto filosofico parla la Messa. Resta il fatto che a sinistra si stanno stracciando le vesti perché uno di loro ha sottoscritto un (sacrosanto) appello contro l’obbligo di green pass.
Ludovica Colli
3 comments
I “vaccinati”(nella realtà le cavie) possono infettare altri con questo normalissimo virus a cui un sano sistema immunitario risponde benissimo.Eppure sono gli unici che possono avere pieni diritti di visitare siti archeologici e musei che sono di tutti gli italiani.E’ evidente che non è il vaccino che ci vogliono imporre ma un controllo totale che sarà prima con un qr code e poi con un microchip, già in sperimentazione anche in Italia.E servirà nel futuro anche per i pagamenti cosi’ potranno levarci i soldi contanti e decidere chi avrà diritto ad avere un conto presso le banche private dei detentori occulti del potere
Se questo è il livello delle università di medicina c’è da preoccuparsi per il futuro!!
Prove di ammissione… provano che le scuole dell’ obbligo non funzionano come dovrebbero e che castrano quattordicenni dalla eventualità di diventare ottimi apprendisti ed eccezionali professionisti, come una volta. Senza alcun bisogno di inserire migranti già malevoli e viziati. C’erano persone che alla maggiore età di 21 anni già avevano soldi, stima e famiglia… Evidentemente davano pure fastidio ai genitori puzzoni di un certo tipo! Con il prevalere della tecnica sarebbero stati visti come ancora più forti concorrenti dei figli di papà.