Roma, 13 apr – Stiamo assistendo a una raffica di sbarchi senza precedenti in Italia, talmente eclatante da non fare quasi più notizia. Eppure il governo pensa pure di importare 4mila lavoratori tunisini. E’ quanto annunciato oggi dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Stiamo lavorando a un accordo per l’arrivo nel nostro Paese di 4.000 lavoratori tunisini che saranno formati in Tunisia”, ha detto il ministro, specificando che “la Tunisia è il primo Paese con cui stiamo realizzando questo progetto fuori dal click day, nella parte del decreto flussi fuori dalla quota del click day, un fatto molto importante”. Secondo Tajani, che tra ieri e oggi ha incontrato l’omologo tunisino Nabil Ammar, l’Italia sta “lavorando per la migrazione legale”, mentre i rimpatri “vanno avanti, anche se a volte ci sono lungaggini burocratiche”. In ogni caso, il governo di Tunisi è “disposto a collaborare per rafforzare le frontiere” e considera “fondamentale la lotta ai trafficanti di esseri umani” proprio come l’Italia. Su questo fronte quindi “la cooperazione tra i due Paesi è seria, ci sono già accordi, continueranno a essere in vigore e saranno implementati”, ha aggiunto Tajani.
L’errore di importare 4mila lavoratori tunisini
Se accogliere 4mila lavoratori tunisini implicasse il blocco effettivo – o una forte limitazione – dei continui arrivi di clandestini dalla Tunisia, lo scenario del ministro degli Esteri potrebbe pure apparire interessante. Il problema è che, salvo clamorose svolte, la tendenza attuale ci dice il contrario. Ovverosia un incremento esponenziale di sbarchi. Basti scorrere i dati aggiornati quotidianamente sul sito del Viminale per comprenderlo. Soltanto nel mese di marzo sono arrivati in Italia 13.216 immigrati irregolari, a fronte dei 1.358 del 2022. Da inizio 2023 sono sbarcati nel nostro Paese oltre 31mila clandestini, nello stesso periodo dello scorso anno erano stati meno di 8mila. Arrivi quadruplicati dunque. Non tutti sono giunti dalla Tunisia, ovviamente. Ma questi numeri dovrebbero quantomeno far riflettere il governo, sull’inopportunità di importare manodopera “regolare” allorquando non riusciamo a frenare efficacemente i massicci flussi irregolari. Senza considerare tutte le implicazioni economiche in Italia, con i salari bloccati da anni e una persistente riduzione delle tutele a sostegno dei lavoratori.
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Alessandro Della Guglia
6 comments
Questo governo è una totale delusione
… il democratico di f.i….
La butto lì eh;
il nemico dell’Italia non è la Russia, ma quel sistema globalista e plutocratico che, incomprensibilmente, ha trovato nella Meloni (e persino in molti membri di Cpi.. –> a proposito, che delusione quest’ultimo, mamma mia!) un’utile idiota da usare contro la nascita del mondo multipolare.
Formare italiani in Italia non è possibile, perché di grazia, ehm… disgrazia-to d’ un ministro incravattato cronico ?!
Qualcuno dubita ancora che questo criminale corrotto sia pagato da Soros ?
Bene, come allagare le stive quando la nave imbarca acqua !!!