Roma, 19 nov – “Dobbiamo predisporci a un Natale più sobrio rispetto al passato”, dunque “veglioni, festeggiamenti, baci, abbracci: questo non è possibile. Occorre buon senso”. Così il premier Giuseppe Conte, che durante l’assemblea Anci ha vestito i panni del casto padre di famiglia e ha provato a reprimere le istintive manifestazioni d’affetto care agli italiani. Maledetti cuccioloni che non siamo altro, come osiamo pensare di passare le feste natalizie tra un abbraccio e uno sbaciucchiamento. Vade retro turpitudine, si spalanchino le porte al buon costume, in attesa di ripristinarne la squadra, del buon costume.
Consentiti i Baci Perugina
Ma se qualcuno, in preda a un’improvvida lascivia, decidesse di trasgredire esagerando con uno schioccante bacio sulla guancia della mamma? Non provi neppure a fantasticare cotanta sconsideratezza. Una tale leziosaggine, segno evidente di impudica affettazione infantile, va subito repressa. Anzi, visto che ci siamo, giusto per andare sul sicuro, è forse il caso di evitare pure le parole lubriche. Potrebbero far presagire infausti atti pregni di licenziosità, sconsiderate effusioni altrimenti note come carezze. Che fare allora? Come scongiurare incauti slanci che offendono il senso del pudore ministeriale? Potremmo sostituire quelle melensaggini, altrimenti definibili abbracci, con i biscotti del Mulino Bianco e quegli assalti alla labbra bianca del partner con un lancio di Baci Perugina, dopo esserci disinfettati le mani ovviamente.
Nemica socialità
D’altronde Conte è ben conscio che le “festività natalizie” sono “forse le più sentite dagli italiani e non solo”. Ma “il governo non ha la palla di vetro, sta rilevando che ci sono alcuni segnali positivi per quanto riguarda l’andamento della curva epidemiologica. Si evidenziano i primi effetti positivi delle misure, ma nemmeno gli scienziati si avventurano a dire quale sarà l’andamento della curva a Natale”. E quindi? “Se la domanda è ‘A Natale cosa facciamo?’, dobbiamo predisporci a passare Natale in modo più sobrio rispetto agli anni scorsi e speriamo al prossimo”, dice Conte. Perché “una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio con un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive: non ce lo possiamo permettere, sarebbe folle”. Capito, scapestrati che non siete altro? La celebre socialità scatenata tra una tombolata e un bacio alla mamma non s’ha da fare. Abbuffatevi in silenzio, distanziati, magari direttamente via Zoom. E niente peperoncino nelle lenticchie di Capodanno, fa starnutire.
Eugenio Palazzini
5 comments
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Non sappiamo dove abbia passato il Natale questo soggetto inadeguato ed impreparato, incapace ed arrogante, impegnato negli stati generali mentre gli italiani morivano di fame, sempre in tv mentre l’economia va allo sfascio totale………chi cazzo vuoi abbracciare,chi cazzo vuoi baciare………non sappiamo nemmeno se un ristorante ci accoglierà,se potremmo essere liberi da questa ignobile dittatura,,di quale ridicolo colore saremo………. veniamo a conoscenza oggi che persino i morti causa infarto sono stati conteggiati nei decessi covid………per non parlare del 60% di ricoverati per paura della infame malattia o perchè l’anziano viene ” parcheggiato” in ospedale in attesa di tempi migliori……… ancora parla questo fenomeno,si appella all’unità del paese quando i suoi dpcm ci hanno condannato alla morte certa……… ovviamente i porti sono sempre aperti mentre gli italiani sono multati,vessati e rinchiusi nel loro campo……..il lavoro ,se lo riavremo ,ci renderà liberi………. la morte ci renderà uguali. Tutti.
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