Roma, 27 feb – Si respira un’aria tesa di forte rottura tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, i due volti forti del centrodestra. Berlusconi, infatti, non ha per niente gradito la scelta di Salvini di correre da solo alle elezioni regionali di maggio. “Siamo diversi – così il ‘Matteo giusto’ – niente accordi tra Lega Nord e Forza Italia”. Di qui l’ira funesta del Silvio nazionale, che ha tuonato: “Pensare che l’ultima volta che ci siamo visti ad Arcore sembrava che fossimo d’accordo, eravamo rimasti che si sarebbe fatto di tutto per ricostruire un centrodestra che potesse battere i candidati di Renzi alle regionali: tutte chiacchiere”.
Ma Berlusconi si è addirittura spinto oltre, andandoci giù pesante: “Non c’è niente da fare, questo Salvini è inaffidabile. E soprattutto si è messo a fare il gioco di Renzi”. Può sembrare effettivamente paradossale che colui che domani sarà a Roma per una manifestazione anti-Renzi venga accusato di intelligenza col nemico. Eppure Silvio è categorico: “Salvini sta facendo l’esatto contrario di quello che dice. Sta facendo esattamente il gioco del premier, è un suo alleato, anche più di Alfano. Altro che nemico! Perché l’unico modo che abbiamo per battere il Pd renziano già alle regionali è quello di presentarci tutti insieme. Se lui mette veti, come sta facendo, si perde”. Il riferimento, ovviamente, è alla questione Veneto, con il fuoco di sbarramento che Salvini ha alzato a difesa di Luca Zaia, laddove Flavio Tosi sarebbe propenso a un asse d’intesa con Fi, Ncd e Passera.
Ma se Silvio lancia parole al veleno, Matteo non è da meno. Ieri, in un incontro con i suoi sostenitori toscani, il leader del Carroccio ha infatti affermato: “Il nostro obiettivo è far durare il meno possibile il governo Renzi. Non perché ci sta antipatico, ma perché è pericoloso, perché è un servo di un progetto più grande di lui, perché Renzi è un burattino telecomandato da chi ha già telecomandato Monti, Letta e in parte Berlusconi”. Silvio, sostanzialmente, sarebbe stato parzialmente etero-diretto dagli stessi poteri forti che, da burattinai, hanno tirato i fili dei pupazzi Monti, Letta e Renzi. Accusa pesante che sa di rottura definitiva.
La partita all’interno del centrodestra sta dunque arrivando alla svolta. Nonostante abbia appoggiato Monti prima e Renzi poi con il famigerato Patto del Nazareno, Berlusconi tenta – ancora una volta – di consolidare la sua traballante egemonia nel centrodestra e, insieme, di rilanciare una Santa Alleanza moderata contro i “comunisti”. Dall’altra parte, invece, Salvini, forte della travolgente ascesa della sua popolarità, pare aver capito che, se vuole essere vincente sul lungo periodo, deve sbarazzarsi della zavorra rappresentata da tutti i riciclati e da tutti i collaboratori “da destra” dei governi non direttamente eletti dal popolo. Come sempre accade in politica, perlomeno in quella parlamentare e partitocratica, tutto può cambiare in qualsiasi momento e clamorosi ripensamenti non sono affatto esclusi. Ma una cosa è certa: la partita a scacchi nel centrodestra è entrata nel vivo e può trasformarsi in guerra guerreggiata. E, probabilmente, sarà una guerra in cui non si faranno prigionieri.
Valerio Benedetti