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Roma è nel caos. E la Raggi sola al comando non muove più un dito

by Ludovica Colli
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raggi roma

Roma, 2 ott – Roma è nel caos, con l’emergenza rifiuti e quella dei trasporti. La Capitale rischia di ritrovarsi ancora una volta sommersa dall’immondizia mentre l’Ama è di nuovo senza consiglio di amministrazione; la metropolitana continuerà a funzionare a singhiozzo, con i lavori della linea C abbandonati e la società Roma Metropolitane in liquidazione. Tutti gli occhi sono puntati verso il sindaco Virginia Raggi, sola al comando, abbandonata dal M5S, attaccata dal Pd (alleato del suo partito in Parlamento ma non in Campidoglio). Lei intanto è tutta assorta nei continui rimpasti per rafforzare la “sua” Giunta, per il puro e semplice esercizio del potere finalizzato alla conservazione del potere. Mentre la Capitale è abbandonata a se stessa.

Consapevole che non sarà ricandidata resta aggrappata alla poltrona

Consapevole che non verrà ricandidata (men che mai rieletta), la Raggi sembra aver deciso di chiudere il suo mandato in solitudine, tanto che ieri si è negata alla seduta dell’Aula scatenando le ire del Pd, che chiedeva al sindaco di “riferire sui fatti” dell’Ama. Più in generale, gli attacchi dell’opposizione sembrano non toccarla. E i dem capitolini intanto chiedono le dimissioni: “La sindaca prenda atto del fallimento della sua amministrazione e chiuda qui la sua esperienza“. Dal canto suo, anche il leader della Lega Matteo Salvini (che da tempo ha messo gli occhi sul Campidoglio) annuncia una raccolta di firme per chiedere le dimissioni del sindaco pentastellato. Ma lei resta aggrappata alla poltrona, in solitudine, senza muovere più un dito. In attesa che qualcun altro faccia il suo lavoro. E questo è il quadro più probabile, almeno sul fronte rifiuti.

Ama verso il commissariamento

Ora l’Ama, la municipalizzata che dovrebbe gestire i rifiuti della Capitale, è stata “rifilata” all’attivista pentastellato Stefano Zaghis, completamente inesperto in materia. Ma la mossa della Raggi è pressoché inutile, visto che il quadro è tale che l’emergenza sanitaria molto presto renderà necessario il commissariamento dell’azienda. Zaghis sarà il settimo amministratore di Ama in tre anni. Il modus operandi a dir poco spregiudicato della “sindaca” è sempre lo stesso. Un continuo scaricabarile su amministratori da lei stessa prima scelti e poi silurati, accollandogli ogni colpa sull’inefficienza della raccolta dei rifiuti. “Cercavano solo a chi passare il cerino – si è sfogato ieri il Cda -, ci hanno chiamato per rimettere in sesto l’azienda e riorganizzare la raccolta, poi però ci hanno lasciati soli, abbandonati. Chiedete alla Raggi le ragioni, neppure ci riceveva“. Il disegno era chiaro: la “sindaca”, ben lungi dal provare a sanare l’emergenza rifiuti, voleva semplicemente un capro espiatorio da sacrificare di volta in volta.

Il ministro Costa: “La situazione è esplosiva”

Anche nel M5S ormai è chiaro che il sindaco di Roma è irrecuperabile, come conclamato dall’indice di gradimento sottozero da parte dei cittadini. E se il capo politico Luigi Di Maio resta in silenzio, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ammette che la situazione della Capitale è “sempre più problematica”, che “la situazione è esplosiva“. Anzi, al ministero del pentastellato c’è chi dice che “stiamo andando verso l’emergenza“. E lei, la Raggi – che lamenta di essere stata lasciata sola dal partito e dal governo centrale – resta lì ad aspettare che arrivi il commissario all’Ama. Quando invece ce ne vorrebbe uno per il Campidoglio.

Ludovica Colli

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