Roma, 28 ott. – CasaPound non sarà a Bologna l’8 novembre insieme a Salvini, alla Meloni e (forse) Berlusconi. Possono dormire sonni tranquilli quindi i giornalisti del Fatto Quotidiano e di Repubblica, che non perdevano occasione di chiedere al segretario del Carroccio conto della presenza delle “tartarughe”.
“I presupposti non sembrano quelli identitari e sovranisti del nuovo corso ‘salviniano’, ma assomigliano molto di più alle dinamiche del vecchio centrodestra“, è la spiegazione del vice presidente Simone Di Stefano. Roba da “ospizio della politica” sempre a detta di Cpi.
Del resto che l’aria di Bologna si facesse meno “rivoluzionaria” si era percepito da qualche giorno, dopo la conferma della presenza della Meloni ma soprattutto dopo le dichiarazioni di Berlusconi. Eppure la manifestazione dell’8 novembre era partita con toni più duri al momento della sua proclamazione nella scorsa estate e da molti era sembrata un punto di svolta nella direzione della costituzione del nuovo soggetto nazionale di Salvini. Qualcosa sembra cambiato e forse alcune mosse, come la nomina del senatore Gian Marco Centinaio a commissario di Roma e del Lazio di Noi con Salvini, possono aiutare a delineare il quadro.
Proprio Centinaio ieri in un’intervista all’agenzia AdnKronos aveva frenato sull’eventuale presenza di CasaPound Italia a Bologna. “La loro presenza non ci cambia la vita, se vogliono venire non saranno protagonisti” ha spiegato il senatore lombardo, che ha colto l’occasione anche per “supplicare” la partecipazione di Berlusconi chiedendogli di “non isolarsi da Salvini” e per rassicurare i moderati “i toni della nostra manifestazione ‘Liberiamoci e ripartiamo’, saranno certamente polemici nei confronti del governo Renzi, ma senza esasperazioni”.
Non proprio i propositi rivoluzionari della “ruspa” del segretario del suo partito, uno che nell’ultimo anno non ha brillato per dichiarazioni politicamente corrette.
Che Salvini sia piuttosto isolato all’interno del suo stesso partito non è una novità, così come che molti dei dirigenti della Lega Nord, Maroni in testa, non facciano i salti di gioia al pensiero del progetto nazionale non è certamente un segreto.
Certo è che molte delle riserve nei confronti di Berlusconi espresse dallo stesso Salvini in tempi recenti, così come alcune contraddizioni politiche che porta con sé questo “rassemblement” sono piuttosto evidenti e Cpi non esita a sottolinearle. “Come si può sostenere la battaglia contro l’Euro, contro l’immigrazione, contro le ingerenze di Bruxelles, dire di guardare al Front National di Marine Le Pen, e poi invocare la presenza di chi fino all’altro ieri governava (e oggi governa di nascosto) insieme a Renzi in Italia e insieme a Juncker e alla Merkel in Europa?”, si chiede sempre Di Stefano.
Domande lecite, in un contesto politico sempre più confuso. Di certo resta il fatto che in molti potranno tirare un sospiro di sollievo, a cominciare da quelli che nella Lega sperano di poter continuare a svolgere il ruolo di “sindacato del nord” sotto l’egida rassicurante di papà Berlusconi.
Di sicuro avranno molto meno da scrivere a sinistra, il lupo cattivo non c’è più, almeno l’8 novembre, così come avranno meno da sbraitare i centri sociali che promettono la solita (finta) battaglia. Certo è che il “lupo cattivo” CasaPound-Sovranità a Roma il 28 febbraio scorso, quando i numeri della manifestazione erano incerti, ha dato una grossa mano con alcune migliaia di militanti in piazza. Qualcuno parla di “rischio flop” a Bologna, rischio che magari sarà scongiurato dai militanti “azzurri” e da una forte risposta popolare. Chissà.
6 comments
Casapound è da sempre confusa e incongrua sulla questione identitaria, quindi prima ci si dà una svegliata in quel senso e poi si può fare gli schizzinosi sul resto della marmaglia destra. Finché vanno in giro con nordafricani, filippini e “fratelli maggiori” non saranno mai credibili in chiave identitaria.
Se finissero di leccare il culo a destra ed a manca a chiunque, magari qualche nazionalista si avvicinerebbe pure a cpi; purtroppo sono interessati ad altro. I nazionalisti prendono in modo del tutto naturale altre vie più naturali.
Caro Bombacci non mi risulta che casapound abbia mai “leccato il culo” a nessuno , al contrario invece molto spesso capita il contrario, in tutte le manifestazioni CPI ha sempre dimostrato una propria identità ben distinta!
Io sono iscritto a Cpi, ma non ho mai sostenuto Sovranità in quanto ho sempre considerato Salvini un cialtrone populista non diverso da Renzi e i leghisti la mafia del nord.
Calma ragazzi io penso che sia solo la paura e anche la possibilità che cpi diventi istituzionale facendosi gestire dai grandi e di fatto cpi snatura il suo credo e di conseguenza non avrebbe piu’ motivo di esisteree
Un errore non essere a bologna,quasi tutto il popolo leghista vi vede come parte integrante del progetto sovranista, tanto l’ottuagenario nano del ppe non verra^…..