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Il Pd studia come sopravvivere: ritiro in convento per partorire qualche idea

by Lorenzo Zuppini
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Pd, Zingaretti

Roma, 14 gen – Nell’abbazia di Contigliano si è riunito il Pd per elaborare la definitiva strategia di sopravvivenza. Parola d’ordine: resistere, resistere, resistere, dato che a loro la resistenza è stata sempre simpatica, cavallo di battaglia cui aggrapparsi per eroicizzare ciò che altrimenti sarebbe drammaticamente ridicolo. Un’aria di impietosa dispersione, di conclamato disorientamento grava sull’abbazia in cui risuonano gli slogan dei piddini che tutto vogliono tranne che guardare la realtà per quella che è. E questa realtà racconta la storia drammatica di una sinistra che tale più non è, aggrappata al falso mito dell’Unione europea come avamposto di civiltà e ai vecchi catenacci e luogocomunismi rossi riguardanti la resistenza sempre, i fascismi da combattere e la più generica demonizzazione dell’avversario e del suo elettorato. Come contorno, la loro solita spocchia per cui, se nel giro di qualche anno i consensi si dimezzano, loro tutto fanno tranne che farsi un esame di coscienza. Perché gli italiani, sempre e invariabilmente al loro opposto, rimangono degli zoticoni che si facevano ieri abbindolare dal mito berlusconiano e oggi da quello salviniano misto alla destra più destra della Meloni. Il loro punto di approdo, dei sinistri, è sempre questo. Niente di più, niente di meno.

La grande ammucchiata

Lo chiamano “governo incubatore”, e si tratta di un progetto sostanzialmente suicida che consisterà nel tirar dentro ad una grande coalizione l’intero Movimento 5 stelle, sottratte le sue costole dissidenti emerse con ancor più evidenza dopo la cacciata di Paragone, corteggiando le Sardine per potersi dare una spolverata di giovanilismo e si concluderà con Giuseppe Conte candidato premier. Quale sarà il collante che terrà assieme questo nuovo soggetto politico, quale sarà il programma comune? L’istinto di sopravvivenza, che non è poca cosa ma lo diventa se i sopravviventi dovrebbero, nel frattempo, governare un paese che avrebbe voglia di riemergere dalla stagnazione cui si trova da ormai molti anni. Il richiamo della foresta parte dallo sconquassato Movimento 5 stelle, che in meno di due anni ha più che dimezzato il suo consenso, e arriva agli scettici del centrodestra come Mara Carfagna. Senza dimenticarci di Liberi e Uguali, partito attualmente inesistente, che dovrebbe conferire alla strampalata coalizione quel colore rosso da troppo tempo sfumato verso un tenue arancione. Si verrà a creare un’unione che andrà ben oltre le singole elezioni regionali e politiche, attestandosi come cambiamento ormai permanente. D’altronde, tutti i partecipanti a quest’ammucchiata hanno in comune le scarse possibilità di sopravvivere all’avanzata della destra, la quale, dovesse anche perdere le regionali in Emilia e poi in Toscana, rimarrebbe serenamente maggioritaria.

Quali idee?

Dunque loro hanno solo da perdere, e se gli andranno bene i prossimi appuntamenti elettorali, rimarranno nel pantano attuale. Franceschini, per rendersi appetibile, dichiara che mai verrà eliminato il reddito di cittadinanza perché “va incontro a chi patisce” e poi perché non saprebbero spiegare il motivo dell’eliminazione. Questo passaggio rende ben chiaro come non vi sia alcun programma comune, alcuna idea lungimirante su come dar fiato alle aziende strangolate dal fisco e da una regolamentazione folle, su come approcciarsi all’inesauribile questione dei migranti clandestini e di conseguenza quale linea tenere in politica estera. La Libia se la stanno spartendo forse straniere che non concederanno mezzo metro di terreno a nessuno, e la soluzione per quanto ancora potrà essere Giggino Di Maio alla Farnesina? Dovrebbero sapere che in questo mondo non esistono persone che perdono e altre che vincono, ma persone che combattono e altre che si arrendono. Ecco, loro nella speranza di vincere hanno deciso di stare fra i secondi.

Lorenzo Zuppini

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3 comments

Fabio Crociato 14 Gennaio 2020 - 8:38

L’ idea della beata solitudo conventuale è buona (anche se copiata dagli avversari!), ma l’ indegno limone è spremuto…

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Jos 14 Gennaio 2020 - 9:33

.potrebbero fare un bel “ritiro” permanente, in un bellissimo campo, chiuso, dalle parti dell’Est…

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Cesare 15 Gennaio 2020 - 3:43

Lo chiamano “governo incubatore”???? Ci deve essere un errore tipografico perchè al posto della b di incubatore c’è di sicuro una L! Lo sanno bene molti italiani alla fame che vengono tacciati da questi burattini anche di essere evasori .E questo quando abbiamo le tasse piu’ alte al mondo, che servono ad arricchire le oligarchie della dittatura finanziaria che crea il denaro in forma privata tramite le banche centrali private(bankitalia dal 1992, BCE da sempre, FED dal 1913, Banca d’inghilterra dal 1699) e le banche privater(produzione secondariadi denaro).Ogni anno gli diamo ben 60 miliardi di euro di interessi oltre a 7 miliardi in piu’ versati alla loro europea che non ci tornano indietro!!

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