Roma, 14 ott – Prove tecniche di Grande Sostituzione. E stavolta non è qualche intellettuale “reazionario” o “complottista” a dirlo, ma il Pd in persona.
Brilla per chiarezza, in particolare, un tweet del profilo ufficiale “Deputati Pd”, che riprende una frase pronunciata da Enrico Borghi, deputato del partito di Renzi e presidente della commissione Ambiente e territorio: “Dati dicono immigrati si stanno integrando e sostituendo ad autoctoni nella filiera produttiva”.
Nella sintesi imposta dai 140 caratteri, quel “sostituendo ad autoctoni” suona raggelante. Di “sostituire gli autoctoni” con gli immigrati si è parlato proprio a Montecitorio, dove sono stati presentati dall’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna “dati e progetti di accoglienza di immigrati nelle aree montane del Paese”.
Quali siano questi “dati e progetti di accoglienza” lo ha spiegato il Corriere della Sera, riprendendo la conferenza del buon Borghi.
Sembra infatti che quasi un quinto degli stranieri ufficialmente presenti in Italia – 889.602 persone su un totale di 5.014.437 – viva e lavori nelle aree montane, ovvero proprio in quell’Italia profonda che dovrebbe essere custode delle nostre tradizioni.
Peccato che gli italiani abbandonino quelle zone. E allora che fare? Dare aiuti economici agli italiani che magari vivono lì da generazioni, facendo in modo che possano continuare a viverci? Sostenere l’agricoltura, l’allevamento, la famiglia? Macché, meglio predisporre tutto per una bella sostituzione di popolo.
La chiosa del Corriere fa accapponare la pelle: “Al 31 dicembre 2014 gli stranieri nelle aree montane rappresentano il 6,23% della popolazione, con punte del 9,94% in Emilia Romagna e percentuali più basse in Campania (3,32%). Si tratta di una quota ridotta rispetto alla media nazionale, pari all’8,25%. Se la percentuale di stranieri in montagna crescesse in linea con la media nazionale, ci sarebbero circa 280 mila persone in più da poter impiegare nella cura dei luoghi, nell’ospitalità e nei lavori agricoli”.
Il problema delle nostre montagne, insomma, è che gli immigrati… sono pochi.
Spiega Borghi: “Se tutti gli stranieri rimanessero in città si verrebbero a creare delle banlieue mentre i territori rimasti abbandonati rischierebbero, tra le altre cose, anche conseguenze idrogeologiche”. Avete capito bene? Frane e alluvioni non dipendono da speculazioni edilizie e mancata tutela del territorio, realizzate in primis tramite la deculturazione che passa proprio per l’abbandono di queste terre di chi le ha abitate per secoli, ma dal fatto che ci abitano pochi immigrati.
E attenzione, perché se a Borghi, che dice queste cose, dite ciò che si merita, lui si offende pure, e infatti su Facebook si lamenta: “Il mio profilo twitter è stato preso d’assalto da simpatici cittadini che esprimono il loro giudizio in maniera estremamente democratica. Mi arrivano infatti frasette tipo ‘spero vi caccino a pedate’, ‘sostituiamo questa m….a’, ‘siete gente imposta e sostenuta senza democrazia’, ‘repulisti’, ‘sparite prima che il popolo vi cacci a calci nel c…o’, ‘voi siete feccia’, ‘bestie schifose e immonde’, ‘cialtroni inadeguati’ e mi fermo qui perché questi sono i messaggi più ‘educati’, o quantomeno pubblicabili sul mio profilo. Una cosa è certa: che su quel livello lì non ci porteranno. Nè ci faremo spaventare”.
A noi, invece, il Pd spaventa. E pure parecchio.
Adriano Scianca