Roma, 23 dic – “La variante Omicron è meno aggressiva, i contagi aumentano ma i ricoveri sono stabili“: anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri smentisce gli allarmismi. Chissà se Draghi ne terrà conto, visto che ha assicurato che le decisioni che prenderà oggi con la stretta anti Covid di Natale saranno dettate dai numeri e non dalla politica. Dati alla mano – e checché ne dica Abrignani del Cts -, per l’appunto, in Sudafrica e in Scozia sono stati pubblicati degli studi che dimostrano che la variante tanto paventata è meno pericolosa delle precedenti.
Sileri: “Omicron meno aggressiva, porta meno persone in ospedale”
I numeri “salgono e continueranno sicuramente a salire, però mutuando l’esperienza inglese, non sembrerebbe che l’aumento dei contagi porti ad un aumento cospicuo dei ricoveri in ospedale e del numero dei morti”. Lo dice chiaro e forte Sileri, ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Questo potrebbe essere dovuto al fatto che questa nuova variante sia più diffusiva, ma meno aggressiva, meno cattiva contro il polmone, portando meno persone in ospedale. Inoltre, molte meno persone vanno in ospedale perché vaccinate“, fa presente il sottosegretario alla Salute.
Il sottosegretario alla Salute cauto su quarta dose e booster agli under 18
Sileri resta cauto anche sulla dose booster per gli under 18. “E’ giusto che i tempi, se ne necessario, li detti la scienza. Sarà nel caso una decisione guidata dai dati“, chiarisce. Pure riguardo alla quarta dose di vaccino, “secondo me è prematuro parlarne, vediamo cosa accade con il passaggio di questa variante, l’Omicron. Vediamo i numeri, vediamo i ricoveri, vediamo quanto funzionano bene le terze dosi contro la variante. In questo momento andiamo avanti con le prime dosi per chi non l’ha fatte e con la terza dose per il richiamo, poi la scienza ci dirà cosa è necessario“, ribadisce il medico.
“Maggiore ricorso a tamponi può essere opportunità”
Il sottosegretario poi apre all’ipotesi del tampone per i vaccinati. “Credo che un maggiore utilizzo dei tamponi, con una variante molto diffusiva come questa, per alcune determinate circostanze e con dei criteri ben definiti, può essere un’opportunità per limitarne la diffusione”. Sileri fa presente che in generale “un uso maggiore dei tamponi è sempre auspicabile per individuare il virus e le catene di contagio. Il problema è che con la variante Omicron ci saranno tante persone positive e questo porta a tante persone in isolamento. Individuare queste catene di contagio ne riduce la diffusione e anche l’impatto”, sottolinea.
“Obbligo vaccinale per tutti i lavoratori? Se ne parlerà in cabina di regia”
Obbligo vaccinale in tutti i luoghi di lavoro? “Se ne parlerà in cabina di regia. Il mio parere è che serve la terza dose che riduce notevolmente le chance di prendersi, trasmettere o stare male, anche con la variante Omicron“, chiarisce. “Io ho sempre detto che con il vaccino riduci notevolmente le chance di prenderti il virus. E’ chiaro che c’è una quota di persone vaccinate che il virus possano prenderselo uguale, ma è molto difficile che vadano in ospedale”, spiega. “In questo momento, con i numeri che abbiamo della vaccinazione, l’obbligo va soppesato per altri tipi di lavoratori, vanno interpretati bene i numeri. Lascerei alla cabina di regia un’eventuale decisione del genere, ma in questo momento – conclude Sileri – non penserei ad un obbligo generalizzato”.
Adolfo Spezzaferro
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[…] e non sul vaccino la via migliore per uscire dalla pandemia. Per quanto riguarda infine la variante Omicron, non solo Bassetti, ma proprio i dati a disposizione dimostrano che il virus si sta indebolendo. […]