Washington, 24 ott – Anche Berlino risponde a muso duro a Washington, dopo le rivelazioni sul fatto che anche il telefono del cancelliere tedesco Angela Merkel sarebbe finito nella rete spionistica della Nsa, fatto che, se verificato sarebbe “del tutto inaccettabile”, come ha detto al presidente Usa Barack Obama la stessa Merkel.
Il governo tedesco è in possesso di informazioni che confermerebbero uno spionaggio del telefonino della cancelliera. Abbiamo “pregato il governo americano di fornirci immediata e completa chiarezza”, ha detto un portavoce. Obama ha negato, ma ormai nessuno sa più se credere davvero al premio Nobel per la Pace.
E alla fine persino il premier Letta ha “posto la questione del Datagate” con il segretario Usa Kerry, ponendo la “necessità di verificare la veridicità delle indiscrezioni” su eventuali “violazioni della privacy”, riscontrando “atteggiamento cooperativo”. Gli Usa hanno messo “la problematica sotto revisione”, riferiscono fonti di Palazzo Chigi.
Mentre il governo Usa con tutta calma mette la questione “under review” con i nostri governanti che, più timidi e remissivi fra tutti i paesi spiati, plaudono pure all’atteggiamento “cooperativo”, la grana Datagate sembra ormai essere scoppiata fra le mani di Obama in modo forse irreversibile.
Il presidente Usa sta telefonando febbrilmente ai governi di mezzo mondo, promettendo riforme del sistema di raccolta informazioni. Per ora, tuttavia, si intravedono all’orizzonte solo tante proteste e un certo imbarazzo. Insomma, la Casa Bianca non sa che pesci prendere.
Per non saper né leggere e né scrivere, intanto è stato incoraggiato il pensionamento volontario del direttore della National Security Agency. Nella quale, tuttavia, le tardive preoccupazioni per la privacy di Obama vengono vissute co malcelata insofferenza. I funzionari addetti alla raccolta dati sentono di pagare per decisioni politiche più grandi di loro e certo si sarebbero aspettati più tutela da parte del presidente.
Dopo la figuraccia in Siria e dopo le rivelazioni che darebbero la Russia come ispiratrice del disgelo con l’Iran, dopo lo shutdown e il rischio default, a Obama sembra andare tutto storto. Sono finiti i tempi del suo “tocco magico”, quando i giornali lodavano ogni suo gesto, sorriso e parola, vedendovi ogni volta il segno della predestinazione e della magnanimità. Erano i giorni in cui Obama finiva nei tg anche per aver preso una mosca al volo o per aver preso un hot dog
Giunge allora benvenuto un altro episodio simile. Mentre il presidente parlava dell’Obamacare nel giardino delle rose della Casa Bianca, infatti, una ragazza incinta ha quasi perso i sensi ed è stato proprio Obama a sorreggerla, meritandosi un applauso del pubblico. Donna incinta, riforma sanitaria, intervento salvifico: se non è una trovata propagandistica, allora il presidente Usa è stato davvero fortunato a infilare in una volta sola tutti gli elementi giusti. Basteranno un po’ di fortuna e il minimo sindacale della galanteria a risollevare le sorti dell’uomo che rischia di passare alla storia come il Big Brother del terzo millennio?