Home » Lucca, la sinistra litiga per la via intitolata a Norma Cossetto. La storia dà ancora fastidio ai nipotini dei partigiani

Lucca, la sinistra litiga per la via intitolata a Norma Cossetto. La storia dà ancora fastidio ai nipotini dei partigiani

by Ettore Maltempo
0 commento
norma-cossetto-foibe-sinistra-negazionista

Lucca, 3 febbraio – Martedì scorso il consiglio comunale di Lucca ha approvato all’unanimità una mozione per intitolare una strada o una piazza a Norma Cossetto. La proposta, presentata dal consigliere Fabio Barsanti (Difendere Lucca), è stata votata all’unanimità. Ne avevamo dato notizia anche noi, con una sorta di piacevole meraviglia che la maggioranza del Pd convergesse sul ricordo della martire istriana. La mozione chiedeva anche la realizzazione di un cippo o una lapide per il ricordo dei martiri delle foibe.

Lucca, le polemiche sulla targa in ricordo di Norma

In fase di seduta non era mancato qualche accenno polemico da parte dell’ala più a sinistra della maggioranza. Ma la fronda era stata riassorbita grazie all’intervento del sindaco Alessandro Tambellini, che aveva chiarito l’alto valore del ricordo di Norma. Una posizione, quella del sindaco, che aveva attirato il plauso anche da parte del proponente Barsanti, che in un comunicato aveva ringraziato il primo cittadino per la “sensibilità”.

La sinistra negazionista all’attacco di Norma Cossetto

Se le voci in maggioranza sono state ricomposte, l’estrema sinistra fuori dal Palazzo è subito partita all’attacco. Fra le prime sigle a contestare l’intitolazione a Norma Cossetto, gli eredi spirituali dei partigiani titini. Parliamo dell’Anpi, che ha parlato “di revisionismo storico con lo scopo di screditare e delegittimare la Resistenza italiana e quella jugoslava”. Da notare come il comunicato dei partigiani non entri “nel merito di una vicenda tragica e storicamente controversa”. In realtà la “controversia” nasce dal negazionismo dei crimini comunisti sul confine orientale. Altre sezioni dell’Anpi – come quella di Santa Marinella in tempi recenti – lo hanno detto a chiare lettere, negando il martirio di Norma Cossetto.

Sulla scia dell’Anpi si è mosso il redivivo Palp, “sconcertato” per la decisione del consiglio comunale. Potere al Popolo si lancia pure nella contestazione della vicenda di Norma, citando lo storico comunista Eric Gobetti. Il suo E allora le foibe? è diventato ormai il Bignami dei negazionisti che hanno poca voglia di studiare. Così per Palp “non esistono dati verificati e certificati” rispetto alla vicenda di Norma Cossetto, vera e propria “icona neofascista”.

Il Pd si deve giustificare

Le polemiche interne alla sinistra sulla vicenda testimoniano di conti con il passato ancora non fatti. Ed evidentemente più di uno è andato a tirare le orecchie al Pd per via della mozione. Così Alessandro Tambellini ha dovuto diramare un comunicato piuttosto articolato. Di fatto il sindaco si è dovuto giustificare citando Concetto Marchesi e Carlo Azeglio Ciampi per quanto riguarda i “sentimenti” verso Norma Cossetto, e Togliatti per quanto riguarda la riconciliazione nazionale. Che a distanza di ottant’anni evidentemente ancora latita. Prima del sindaco era già intervenuto il presidente del circolo principale del Pd lucchese. Anche lui citando Ciampi e il deputato del Pci Concetto Marchesi (che sollecitò il conferimento della laurea ad honorem a Norma Cossetto da parte dell’università di Padova).

Norma Cossetto e le foibe: una ferita ancora aperta

Lucca è solo l’ultima piazza in cui va in scena la ‘lotta della memoria’. Sarebbe troppo lungo citare tutti gli episodi che hanno visto il ricordo di Norma Cossetto al centro di contestazioni e censure. Sembra incredibile, pensando che si tratta di una giovane donna trucidata senza alcuna colpa. Sembra incredibile come la sinistra negazionista esprima posizioni così gravi su Norma Cossetto e i martiri delle foibe. A distanza di decenni la storia di Norma e dei martiri delle foibe ha trovato una sua verità e una difesa istituzionale. Il Giorno del Ricordo, istituito il 10 febbraio, certifica come l’Italia abbia ufficialmente riconosciuto un dramma per troppo tempo nascosto. Restano però l’odio e l’ipocrisia di chi, dopo il secondo conflitto mondiale, ha rubato dall’armadio della Storia il vestito del principe senza macchia. Si è scoperto ormai che si trattava solo di un sepolcro imbiancato.

Ettore Maltempo

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati