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Nardò, Fratelli (coltelli) d’Italia: consigliere contesta un evento “troppo di destra”

by La Redazione
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Nardò

Nardò, 15 ott – Le polemiche sull’organizzazione di un evento culturale sono sempre esistite e nascono per svariati motivi, ultimamente ne siamo travolti quasi quotidianamente, però è abbastanza insolito quando queste critiche vengono fatte da un componente, che teoricamente, fa parte della stessa parte politica o ideale.

Nardò, il festival con ospiti di destra che non va giù alla destra

Proprio questo è avvenuto durante il consiglio comunale di Nardò, in provincia di Lecce, della scorsa settimana in cui il consigliere di opposizione in quota Fratelli d’Italia, Alberto Gatto, ha criticato aspramente l’organizzazione da parte dell’amministrazione comunale della rassegna letteraria “La Neretina. Festival della cultura controcorrente”. L’evento è stato definito come una “festicciola”, il consigliere Gatto ha poi rincarato la dose con una retorica già vista in altri lidi “sono tre serate di cultura divisiva, possono anche piacermi i relatori presenti ma sono sempre di una cultura di parte, di una cultura divisiva perché noi non abbiamo un sostrato sociale di destra”. L’attacco del consigliere di Fratelli d’Italia appare abbastanza curioso sia per la presenza nel programma di alcuni esponenti del suo stesso partito come il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, il vicesindaco di Lecce Roberto Giordano Anguilla e l’On. Roberto Menia. Sia per quanto riguarda le accuse sulla mancanza di pluralità che non trovano riscontro nel programma del festival culturale, infatti, sono previsti gli interventi di Alessandro Di Battista e Diego Fusaro che non rappresentano propriamente la destra. Per il consigliere Gatto però non basta e insiste, “dobbiamo garantire una sorta di par condicio per bilanciare il dibattito politico, altrimenti si rischia di diventare autoreferenziali anche sotto il profilo culturale, questo è pericoloso”. In linea teorica potrebbe anche essere condivisibile l’intervento, ma poi nella realtà questo non trova riscontro perché solitamente ai molti eventi culturali di sinistra non corrisponde mai un evento di colore opposto per bilanciare il supposto squilibrio nella dialettica, ma soprattutto incomprensibile è la necessità di doverlo fare in nome di una non precisata par condicio.

Un attacco “sorprendente”

È sorprendente l’attacco da parte di un esponente del centro-destra contro un’amministrazione comunale e il suo sindaco, Pippi Mellone, che hanno sempre dimostrato ampia apertura per qualsiasi evento e nel rispetto della tanto declamata pluralità, sono stati invitati ad esempio Roberto Saviano e Luciana Littizzetto per citarne alcuni. Mellone e la giunta sinora non si sono fatti mai ricattare dall’arroganza e dalla presunta moralità della sinistra, che in passato ha più volte tentato di negare lo svolgimento di alcuni eventi proprio nel comune di Nardò, come ricordato durante la seduta del consiglio comunale. Non si è fatta attendere la risposta del consigliere di maggioranza Pierpaolo Giuri “Il consigliere ha definito il festival come una ‘festicciola’ e sinceramente proprio da lui non me lo sarei mai aspettato, ma penso che lui e nemmeno gli altri (consiglieri) abbiano letto il programma” aggiungendo poi che “il festival è assolutamente trasversale e gli ospiti sono lì a testimoniarlo”. Sull’insolita critica non sorvola il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, che in risposta alle accuse dichiara: “Mi suscita grande ironia vedere un esponente, di quello che a livello nazionale è un partito di destra ma sul piano locale così non è, che contesta un festival perché troppo di destra” sottolineando anche che “Nardò in questi anni è stata una città aperta in cui tutti hanno avuto modo di parlare ed esprimere le proprie opinioni indipendentemente dalla cultura politica di provenienza. In questi anni mancava soltanto che riesumassimo Stalin e Lenin”.

Guido Bruno

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