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Milano, centinaia di studenti in piazza nonostante i divieti delle autorità e i ricatti antifascisti

by La Redazione
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Roma, 1 dic – Nonostante i divieti e i ricatti delle istituzioni il Blocco Studentesco è sceso ieri in piazza a Milano. Una giornata di mobilitazione che è cominciata la mattina con un flash mob contro la decisione delle autorità che avevano vietato il corteo ed è continuata nel pomeriggio con una manifestazione statica.

La giornata di mobilitazione del Blocco Studentesco a Milano

Il corteo indetto dal Blocco Studentesco per protestare contro le politiche fallimentari del ministro Valditara si era visto rifiutare l’autorizzazione dalla Questura, con quest’ultima che aveva accampato come pretesto problemi di ordine pubblico per possibili tensioni con gli antifascisti. Una decisione paradossale contro cui i giovani identitari si sono opposti prima con un flash mob contro il ricatto antifascista, poi decidendo di sfidare il divieto e scendere lo stesso in piazza. Da registrare anche la reazione da parte delle sigle antifasciste, che si sono limitate a uno striscione nella piazza in cui sarebbe svolta nel pomeriggio la protesta del Blocco Studentesco. Uno striscione vergognoso che rivendicava l’aggressione e l’uccisione di Sergio Ramelli, peraltro con l’auspicio che simili violenze si possano ripetere nel futuro.

“Non c’è divieto e non c’è minaccia che possa fermarci”

Nonostante le tensioni della vigilia la manifestazione del Blocco Studentesco si è svolta tranquillamente e ha visto la partecipazione di centinaia di ragazzi. Un successo contro le imposizione delle istituzioni e i tentativi di ricatto degli antifascisti. “Si è conclusa la nostra giornata di mobilitazione a Milano – si legge in una nota del movimento – dal flash mob della mattina, in cui abbiamo ribadito che non ci possono essere compromessi con la mafia antifascista, alla manifestazione statica del pomeriggio in cui abbiamo portato in piazza le nostre idee, abbiamo dimostrato ancora una volta che non c’è divieto e non c’è minaccia che possa fermarci”. “Noi non vogliamo recitare la parte dei cattivi – conclude la nota – e non siamo disposti a farci marginalizzare con il ricatto dell’ordine: siamo qui per restare, migliorare, conquistare e durare nel tempo. Il nostro orizzonte rimane l’Europa e la rivoluzione: partendo da ogni scuola, da ogni spazio in cui le nostre idee corrono libere sulle gambe di una splendida gioventù”.

La Redazione

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