2 set – Un universo parallelo dove tutto è permesso. Dove i diritti dei bambini possono essere piegati alle voglie dei grandi e dove dietro lo schermo della tutela dei “diversi” ci si vorrebbe tutti uguali. Ugualmente “accoglienti” oltre qualsiasi limite di buonsenso,ugualmente schiavi del -loro- pensiero unico, delle pressioni lobbystiche di ricchi gay annoiati in cerca di una famiglia surrogata. Ugualmente schiavi del parlar corretto, di paternità e maternità che diventano “bigenitorialità”, di un mondo manicheisticamente diviso tra cattivi e buoni, con la precisazione che i buoni sono ovviamente loro.
Deve essere questo l’universo parallelo nel quale ieri Luxuria ha ritenuto che si potesse – che fosse, anzi, doveroso! – rispondere a un intervento politico di Giorgia Meloni sull’adozione omosessuale con un disgustoso -solo per noi non buoni, ça va sans dire- attacco personale: “Spero che nessun bambino venga abbandonato dal padre a 12 anni come è successo a te”. Del resto, che valore può avere la sensibilità di chi, anche solo per un attimo, anche se per un solo argomento, ha oltrepassato la linea che separa il mondo dei buoni da noialtri?
Nessuno, nell’universo parallelo.
Un universo parallelo che sta pericolosamente collidendo col nostro.
Cristiano Coccanari