Roma, 1 dic – Dopo il M5S di Conte anche il Pd di Letta sbarra la strada a Berlusconi prossimo presidente della Repubblica: la partita per il Quirinale è appena iniziata e il problema vero è tenere Draghi a Palazzo Chigi. Il centrosinistra ribadisce che vuole un candidato da eleggere a larga maggioranza ma che non sia un candidato di bandiera del centrodestra. Inutile dire che il centrosinistra ha meno chance del centrodestra di trovare la quadra su un nome condiviso (Draghi a parte, si capisce). Ma su una cosa non hanno dubbi, i giallofucsia: no a Berlusconi Presidente.
Letta dice no a Berlusconi presidente della Repubblica
“Il Pd non voterebbe Berlusconi al Colle? Non mi sembra ci siano dubbi. Non credo che la candidatura di Berlusconi sia in grado di essere votata dal Pd e nemmeno da un larga maggioranza”. Così Enrico Letta ospite a Cartabianca su Rai3. “Ho pronosticato che il presidente o la presidente sia eletto da una larga maggioranza. E anche dall’opposizione. E’ per il bene del Paese”, aggiunge il leader dem. “Sarebbe una contraddizione totale, che minerebbe la stessa tenuta del governo, se l’elezione del presidente della Repubblica avvenisse su un candidato di bandiera di uno due schieramenti. E con Berlusconi sarebbe esattamente così: candidato di bandiera del centrodestra, la mattina dopo casca il governo“, sostiene convinto Letta. Il riferimento alla caduta del governo è una minaccia a Matteo Renzi. Con i voti di Italia Viva infatti Berlusconi potrebbe farcela. E Letta spera di non dover arrivare a tanto: far cadere il governo pur di evitare che il Cav si piazzi al Quirinale.
Pure Orlando ribadisce il no al Cav
Concetto ribadito da un altro big del Pd: Andrea Orlando. A chi gli chiede come finirà la partita sul Quirinale, risponde: “Difficile dirlo. La storia ha sempre visto uscire nomi che non erano nei pronostici. Fare azzardi è complicato, quando entreremo nel vivo cominceremo a capire”. Così il ministro del Lavoro ai microfoni di Radio Capital, che poi chiarisce: “Penso che il Pd non voterà Berlusconi. Punto“. E sulla possibilità che invece arrivi una donna al Quirinale, “fare pronostici è difficile – rimarca – ma sarebbe molto auspicabile. Se ci saranno le condizioni, credo si debba lavorare su questo”.
Conte non fa che ripetere il no del M5S: “Niente candidati di bandiera”
Neanche a dirlo, pure il M5S non vuole Berlusconi al Colle. Ieri a Dimartedì su La7, Conte viene prima incalzato dal conduttore Giovanni Floris e poi si scontra anche con il direttore di Libero, Alessandro Sallusti. Il quale fa presente al leader grillino che dire no a Berlusconi è una “contraddizione in termini, perché aprire un dialogo col centrodestra, scartando in partenza quello che al momento è un possibile candidato, mi sembra un po’ ipocrita“. A quel punto Conte chiarisce che “aprire un dialogo col centrodestra è doveroso nella misura in cui dobbiamo eleggere una personalità di alto profilo morale, che sia rappresentativa di tutti gli italiani. Che sia garanzia dell’unità del Paese, come è scritto nella Costituzione”. Floris allora gli domanda che problema avrebbe Berlusconi. “Non mi provochi dottor Floris – risponde l’ex premier -. Ho detto semplicemente che il confronto col centrodestra non significa accettare il suo candidato di bandiera”, conclude Conte.
E se proprio Draghi volesse andare al Quirinale?
Niente candidati di bandiera dunque, fermo restando che se Mario Draghi – il quale finora tace appositamente sulla questione – intendesse andare al Quirinale sarebbe un bel problema per tutti. Al di là del fatto che verrebbe eletto al primo turno – chi è che non lo voterebbe? – si aprirebbe una questione molto più delicata. Sì, perché nessuno dei partiti della maggioranza intende andare al voto anticipato – neanche il Pd ringalluzzito dalla vittoria alle amministrative. Ecco perché tutti i partiti della maggioranza vogliono che il premier resti assolutamente lì dov’è, a Palazzo Chigi. Ma il punto è proprio questo. Tutti d’accordo che Draghi non deve andare al Quirinale, centrodestra pronto a sostenere Berlusconi, centrosinistra contrario al Cav come successore di Mattarella: come se ne esce? L’attuale capo dello Stato ha detto chiaramente che non intende restare al Colle un giorno di più. Si rischia il caos totale con lo scrutinio segretato e i franchi tiratori: altro che candidato di garanzia per tutti.
Una cosa è certa: febbraio è lontano e nomi ufficiali ancora non ne sono stati fatti. E, si sa, spesso quelli che si sentono in giro vengono fatti uscire appositamente per bruciarli. Certo è che senza i voti di Renzi Berlusconi non ha alcuna chance.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
[…] di Conte arriverebbe giusto in tempo per farlo partecipare in prima persona alle manovre per l’elezione del presidente della Repubblica. Infatti il 16 gennaio è previsto il voto per il collegio uninominale di Roma. Una scelta, quella […]