Roma, 19 nov – Momenti di dissenso e di un isterico siparietto nella puntata dell’Aria Che Tira di ieri: il programma de La7 condotto da David Parenzo, infatti, è stato teatro del batti e ribatti tra Annalisa Terranova, giornalista di Libero ed ex vicedirettrice del Secolo d’Italia, e l’eurodeputato grillino ed ex giornalista del Fatto Quotidiano Gaetano Pedullà.
Il contesto
Durante un dibattito sulle dichiarazioni di Mattarella in risposta ai commenti di Elon Musk e sull’aggressione dei collettivi antifascisti ad Azione Universitaria all’Università di Trento, Terranova si è infatti dichiarata critica tanto delle dichiarazioni del Presidente della Repubblica quanto dei collettivi. In un momento di completa onestà, la giornalista di Libero ha infatti apertamente associato l’antifascismo militante alla repressione della libertà di pensiero e alla violenza politica.
Immediate le dissociazioni del resto del salotto, con Magi di +Europa e Cancellato di Fanpage che, come dei dischi rotti, immediatamente hanno incalzato la Terranova invocando una professione di antifascismo: “è un valore in cui ci riconosciamo tutti a questo tavolo, vero?”
La dichiarazione terremoto
Al che, Annalisa Terranova coraggiosamente ribatte: “Io non sono antifascista. C’è una parte di antifascismo che voleva mettere questo Paese sotto il giogo dell’Unione Sovietica e una parte di antifascismo militante che ha ucciso persone che io conoscevo ed erano mie amiche”, ha spiegato la giornalista, aggiungendo che “la professione di antifascismo è diventata ormai una religione.” Frasi incontestabili che hanno ammutolito lo studio, con Parenzo immobile e il duo Magi-Cancellato intento a ricordare al pubblico di segnarsi le opinioni della Terranova, per giudicare le sue dichiarazioni future.
L’isteria di Pedullà
Chi non è proprio riuscito a digerire l’aperto rifiuto della professione di fede della Terranova è stato Pedullà, che sbottando abbandona il collegamento. “Me ne vado perché ho difficoltà a parlare con chi la pensa in un certo modo. È tempo di scegliere il campo e che chi non la pensa esattamente in un certo modo venga escluso e fatto parlare con i suoi”. Un vero e proprio vile suggerimento di esclusione della Terranova da future trasmissioni – che Parenzo, esitante, non respinge. Nessuna parola da parte dell’esponente di centrodestra presente in studio, Gasparri, in difesa della giornalista al contrario – con una passata militanza nel MSI alle spalle – ha invece dichiarato di essere antifascista anche lui.
Il ricatto antifascista
Un vero e proprio psicoreato, quello commesso da Annalisa Terranova. Rifiutare di dichiararsi antifascista espone a veri e propri abusi, con buona pace del tanto decantato “rispetto per le donne” adotto dagli antifa. Donne che, però, se si permettono di contestare le loro omelie, possono tranquillamente venire insultate e demonizzate. La base del pensiero mafioso propagato da questa gente è il bersagliamento, le liste di proscrizione, – l’immediato suggerimento di Pedullà di non invitare più la Terranova ne è l’esempio – armi che l’antifascismo, professione di fede oramai sempre più stantia e nevrotica, usa da sempre.
Patrizio Podestà