Roma, 15 giu – Oggi lo ius soli arriva in Senato. Ci arriva sospinto a forza, fuori tempo massimo, da una campagna pressante della stampa di sinistra, che intende “salvare” una legislatura anonima, caratterizzata da inciuci e intrighi di palazzo, con un’accelerata “valoriale”, cioè “ideologica”. Il cuore di questo colpo di mano finale è appunto lo ius soli, una legge di cui non c’è alcun bisogno, che non va a sanare alcuna “emergenza” (ogni anno sono già centinaia di migliaia gli immigrati che acquisiscono la cittadinanza e chi non ce l’ha, soprattutto se bambino, non vede negarsi alcun diritto fondamentale), ma serve solo a dar vita a un progetto ideologico contro l’Italia,contro l’Europa, contro la civiltà.
Abbiamo già spiegato tutti i motivi per cui lo ius soli è sbagliato e criminale, motivi concreti e “spirituali” a un tempo. Oggi, tuttavia, è il momento della conta. A favore della riforma si schiera, compatta, tutta la sinistra, a testimonianza che, laddove veramente conta, le divisioni tra renziani e anti-renziani sono fuffa, pura apparenza. Ma a favore dello ius soli sono anche i 27 centristi alfaniani che siedono in Senato. L’ennesima conferma della vera natura di questo partito anti-italiano che, siamo sicuri, alla fin fine alle prossime elezioni sarà di nuovo imbarcato nel carrozzone del centrodestra. I grillini, invece, si asterranno, così come hanno fatto alla Camera. Il che testimonia l’approssimazione e l’ambiguità di questo movimento: non solo è criminale fare dei distinguo su questa materia, a cui va opposto un no fermo e senza tentennamenti, ma gli stessi meccanismi parlamentari sembrano sfuggire ai pentastellati.
Astenersi sia alla Camera che al Senato, infatti, non è indice di coerenza, dato che, tecnicamente, il senso delle due astensioni è opposto: al Senato, infatti, i senatori che si dichiarano astenuti sono considerati presenti, a differenza della Camera dove sono considerati presenti solo i deputati che esprimono voto favorevole o contrario. E poiché la maggioranza è pari almeno alla metà più uno dei senatori presenti, al Senato astenersi è come votare no, mentre alla Camera significa fare un favore ai sì. Insomma, stanno facendo il solito gioco delle tre carte, come quei truffatori che si mettono agli angoli di certi mercatini. Solo che il pollo da spennare, in questo caso, sono gli italiani.
Adriano Scianca
2 comments
Le regionali hanno ”consigliato” a grillo e suo staff di ”buttarsi a destra” almeno fino a quando recupereranno i voti della destra sociale da cui hanno preso molti voti!
…ci aspettano sicuramente anni tristi e pini di sofferenza. Un residuo di speranza resta grazie a CPI che nonostante le bastonate,peraltro ingiustificate, continua a difendere gli italiani ed il loro futuro