Roma, 26 ago – A Mario Tuti, ex terrorista, è stata revocata la licenza perché ha “osato” partecipare a un evento organizzato dal Blocco Studentesco. Subito le anime belle della democrazia sono insorte per togliere al toscano un suo diritto. Iannone (Cpi) commenta: “‘E’ un’ingiustizia, non è venuto meno alle restrizioni che ha, è venuto solo a raccontare la sua esperienza”.
Mario Tuti, licenza revocata per lo sdegno dem
Revocata la licenza all’ex terrorista Mario Tuti: il toscano è stato immortalato in un filmato di Spotlight di Rainews24 mentre partecipava ad un campo estivo organizzato dai ragazzi del Blocco Studentesco. Immediatamente contro Tuti si sono scagliati Brenda Barnini, sindaco di Empoli del Pd, che ha scritto un’accorata lettera al prefetto di Firenze, seguita a ruota da molti parlamentari toscani del Pd e altri “vip” dell’antifascismo. Fatto sta che ad oggi Tuti, unico ex terrorista ancora in carcere oltre all’ex Br Mario Moretti , rischia di vedersi revocare persino la semilibertà.
Iannone (Cpi): “Ingiustizia, punito per quello che è”
“E’ un’ingiustizia, Tuti non è venuto meno alle restrizioni che ha” commenta all’Adnkronos Gianluca Iannone, leader di CasaPound “ma viene condannato per quello che è. E’ venuto a parlare ai ragazzi, ha raccontato loro la sua esperienza e questo evidentemente mette paura. Tuttavia mi pare un accanimento bello e buono, perché Mario Tuti non ha violato alcun tipo di restrizione e questa, a mio parere, è l’ennesima prepotenza targata Pd, un partito che ha indagati e arrestati e che ancora si erge a portatore di serietà, sul piedistallo di chi può decidere chi parla e chi no”.
Ilaria Paoletti
4 comments
Un altra bella storia, se non poteva farlo è giusto così, ma come al solito la legge non è uguale per tutti.
[…] Author: Il Primato Nazionale […]
[…] Iannone (Cpi): “Revoca licenza a Mario Tuti è un’ingiustizia. Punito per le sue idee” proviene da Il Primato […]
Punito a vita per le proprie idee, oltre alla pena comminata, è il destino di tutti i detenuti politici non pentiti (falsi) o non dissociati fin tanto che vittime e sistema non cambiano. Soprattutto oggi dove i pochi spiriti nobili ben consci del perché di certo accaduto, sono quasi scomparsi. Per i restanti “giovani” che pure non sanno e attingono stipendio dalla parte avversa restano sempre e solo la rappresentazione della realtà passata in giudicato con tutte le definite/possibili procedure ostative.