Trieste, 7 mag – Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha preso in esame e approvato con il voto favorevole di Pd, Sel, Citt e M5s una mozione del Gruppo del Pd, primo firmatario Franco Codega e illustrata da Armando Zecchinon, che auspica che il Parlamento prenda in considerazione le proposte che sono state depositate e quindi approvi la riforma delle norme sulla cittadinanza italiana introducendo anche in Italia il principio dello ius soli e impegna i presidenti di Consiglio e Giunta regionale a farsi promotori presso i presidenti di Camera e Senato di questa volontà. Hanno votato contro la mozione Ar e Lega Nord; Forza Italia, Ncd e Misto usciti dall’aula al momento della votazione.
Nessun accanimento verso il movimento di Grillo, per carità. Ma mentre le posizioni di PD e SEL sul tema sono chiare da sempre, i 5 stelle hanno nel tempo preso posizioni ondivaghe sulle tematiche riguardanti immigrazione e cittadinanza. Tempo fa, forse anche nella consapevolezza che una fetta significativa della propria base elettorale ha posizioni tutt’altro che ‘immigrazioniste’, Beppe Grillo aveva preso sul suo blog una posizione contraria all’introduzione dello Ius Soli nel nostro Paese. Poi è venuto il voto a favore dell’abrogazione del reato di immigrazione. In quel caso ci si era giustificati con la parte del proprio elettorato più sensibile alla tematica con l’argomentazione che si sarebbe trattato di un reato che da una parte non aveva arginato i flussi migratori, dall’altra aveva appesantito i già compromessi sistemi giudiziario e carcerario con nuovi processi e nuovi ospiti degli istituti di detenzione.
In questo caso però la vicenda è ben diversa: gli eletti friulani del M5S infatti compiono un deciso endorsement della posizione nazionale di SEL e Partito Democratico che da tempo si battono per l’introduzione nel nostro paese dello Ius Soli.
E’ dunque lecito chiedere direttamente a Grillo, e forse dovrebbero farlo anche i lettori de Il Primato più vicini alle sue posizioni: “Beppe, hai qualcosa da dire?”
Cristiano Coccanari