Roma, 24 ago – Malgrado il certificato verde, la campagna di vaccinazione non procede bene quanto si vorrebbe. Ecco spiegato il motivo per cui il governo Draghi sta già pensando a un giro di vite. A fare da portavoce dell’esecutivo, in questo caso, è Mariastella Gelmini, che rilancia con forza il varo dell’obbligo vaccinale: «Non è un’eresia», ha infatti dichiarato il ministro per gli Affari regionali in un’intervista al Corriere della Sera.
L’estensione del green pass
L’obiettivo dichiarato del governo, com’è noto, consiste nel vaccinare almeno l’80% della popolazione. Per arrivare a questa soglia, è necessario immunizzare ancora il 13% degli italiani. Il green pass, insomma, non ha funzionato? «È ancora presto per fare un bilancio, perché i dati sono condizionati dall’effetto “generale agosto”», afferma la Gelmini. «Del resto era prevedibile un rallentamento di queste ultime settimane nella campagna di vaccinazione. Saranno decisivi i dati dei prossimi quindici giorni. L’utilizzo del Green pass può essere esteso». In pratica, se gli italiani non si vaccinano, non resta che aumentare le limitazioni.
La Gelmini tifa obbligo vaccinale
Tra le varie proposte sul tavolo, come conferma la Gelmini, c’è anche quella di introdurre l’obbligo vaccinale per i servizi pubblici: «Concordo con il ministro Brunetta: il vaccino sarebbe indispensabile per chi fa front office nella PA e per chi lavora nei servizi pubblici. Del resto l’obbligo vaccinale non è un’eresia: esiste già per alcune malattie. Una decisione del genere però spetta al Parlamento. La mia opinione è che occorre attendere i dati: se dovessimo giudicare irraggiungibile la copertura dell’80% della popolazione non vedrei alternative».
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Ricapitolando: un governo con una maggioranza bulgara inaugura una campagna vaccinale di massa; per raggiungere l’obiettivo, introduce il green pass, che in pratica è un obbligo vaccinale mascherato, senza però che il governo si assuma alcuna responsabilità; complice (forse) il «generale agosto», ma con a favore una potenza di fuoco mediatica senza precedenti, la vaccinazione di massa procede comunque a rilento; ecco allora che – ci spiega la Gelmini, ma anche Sileri – l’obbligo vaccinale rimane l’unica alternativa. D’altra parte, puntualizza il ministro per gli Affari regionali, «non abbiamo acquistato oltre 100 milioni di dosi di vaccini per far lavorare gli italiani da casa». In effetti, sarebbe un grande spreco.
Elena Sempione
5 comments
questa è la stessa persona che da allora ministro dell’Istruzione (sob) parlò orgogliosa del tunnel lungo 732 chilometri dal Gran Sasso al Cern?
La gelmini non sà che siamo gia’ a 20 mila morti in Europa per gli effetti collaterali di queste terapie geniche?Ti iniettano una proteina pericolosa per i nostri organi creando per di piu’ varianti in quanto il virus per difendersi attua delle mutazioni.Questo è un attentato alla salute pubblica e al benessere della popolazione oltre che il reato di abuso della credulità popolare.Se non si muove alcun giudice, speriamo che almeno paghino alle prossime elezioni gli incompetenti o peggio ancora quelli in malafede che sono al servizio dei poteri occulti che ci vogliono marchiare come le bestie
Sono tutti in malafede, questo è il problema.
Di politici non se ne salva uno.
https://massimosconvolto.wordpress.com/2018/10/20/indecisi/
[…] Anche la Gelmini apre all’obbligo vaccinale: “Non è un’eresia. E il… […]
C’è anche un livello di tragica ignoranza post-sessantottina… Dar la malafede a tutti mi par esagerato.