Roma, 20 mag – Mario Draghi al Quirinale? Ora anche la Lega frena: “Irrispettoso mettere scadenze al premier“, dice Matteo Salvini. Alla fine, il successore di Sergio Mattarella – che da buon democristiano dice che è anziano e che vuole riposarsi – potrebbe essere proprio Sergio Mattarella, visto che Draghi è stato messo a Palazzo Chigi per gestire il Recovery fund e le riforme imposte da Bruxelles in cambio dei miliardi.
Salvini: “Irrispettoso mettere scadenze a Draghi”
“Siamo qui per risolvere i problemi degli italiani, senza scadenze. Mi sembra irrispettoso mettere scadenze a Draghi, che guida un governo di ricostruzione nazionale, di quelli che si rimboccano le maniche e che pensano che, come nel dopoguerra l’Italia dopo il Covid, abbia la necessità di curarsi, ripartire lavoro e speranza. Mettere una scadenza non mi sembra rispettoso, chiedendo a Draghi di dire oggi cosa farà a febbraio 2022“. Così Salvini ospite ad Agorà su Raitre. Soltanto pochi giorni fa, tuttavia, il leader della Lega aveva candidato l’ex numero uno della Bce al Colle – magari per scongiurare l’arrivo di un Prodi. Dal canto suo, Draghi ha detto che completerà il suo lavoro, che (per adesso) non prevede il Quirinale.
Calenda: “Draghi dovrebbe finire il mandato”
In caso di candidatura di Draghi al Colle poi, il voto anticipato non sarebbe proprio il massimo per Pd e M5S, visto il taglio dei parlamentari da un lato e il calo dei consensi dall’altro. Gioverebbe soltanto a Lega e Fratelli d’Italia. Quindi è presumibile che l’attuale premier arrivi a fine legislatura. ”Draghi dovrebbe finire il mandato. Abbiamo scritto un Recovery Plan, ma oggi la vera sfida è chiudere riforme fondamentali dalla giustizia al fisco, altrimenti rischia di essere un’esperienza monca e poi ricominciamo con gli stessi scappati di casa che dicono le stesse cose e non ce lo possiamo permettere, perché sta tornando l’inflazione e quello che succederà è che la Banca centrale europea fermerà tutti i programmi di supporto e di acquisto che ci hanno protetto le spalle e rischiamo di essere messi molto male”, avverte il leader di Azione Carlo Calenda.
Mattarella bis? Lui dice di no, ma…
Il nodo è proprio questo: se Draghi serve a Palazzo Chigi perché “ce lo chiede l’Europa”, i partiti dovranno trovare la quadra su un altro nome, che allo stato attuale all’orizzonte non c’è. Ecco perché forse alla fine, per garantire stabilità e continuità – “ce lo chiede l’Europa” – Mattarella farà il bis. Sarà anziano, sì – a luglio compirà 80 anni -, ma meno di un Napolitano, che al secondo mandato aveva 88 anni. E soprattutto non potrà sottrarsi nel caso in cui i partiti la tirino per le lunghe, azzuffandosi tra loro. Insomma, tutto dipende da Draghi, e se è vero che vuole continuare a fare il premier invece di salire al Colle.
Adolfo Spezzaferro