Roma, 23 lug – Una volta nominato presidente del Consiglio (eletto sarebbe stato troppo), Mario Draghi è stato accolto da un giubilo pressoché unanime: partiti, stampa, cancellerie estere, tutti insieme appassionatamente con «Supermario». E poco importava che un ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, ne avesse detto peste e corna: per quel famigerato incontro sul panfilo Britannia, Cossiga era arrivato persino a definirlo «liquidatore» e «vile affarista». Ora però, con la porcata del green pass, questo ecumenismo patetico e fasullo intorno a Draghi sta cominciando a sgretolarsi. E finalmente molti italiani sono scesi in piazza per protestare contro il presunto «salvatore della patria».
Il green pass e gli interessi di Draghi
Parliamoci chiaro. Chi, in buona fede, ha dato credito a Draghi è stato tutt’al più un ingenuo. Non era facile, infatti, resistere al fascino dell’«uomo della provvidenza», portato alle stelle anche da certa stampa di destra (e qui non facciamo nomi per carità di patria). Ma la parabola di Draghi era già scritta, e non serviva certo il green pass per capire quali interessi tutela il «liquidatore». Che, è appena il caso di dirlo, non sono gli interessi del popolo italiano.
Ma quale «salvatore della patria»
Draghi è stato voluto da Mattarella (sempre lui) per gestire i miliardi del Recovery Plan. E tutti contenti perché, finalmente, era un banchiere – cioè un «tecnico» e un «esperto» – a fare i conti della serva. Fiducia mal riposta: il piano di Draghi è tutto incentrato su digitalizzazione, transizione verde e «inclusione». In pratica, stante l’attuale crisi economica, si tratta di miliardi buttati nel cesso. All’ultimo posto della lista della spesa c’è, guarda caso, la sanità. Capito? Il governo del «liquidatore» prolunga a dismisura lo stato d’emergenza (anche se in terapia intensiva ci sono 150 ricoverati in tutta Italia), ma poi alla sanità non lascia che le noccioline. Che altro aspettarsi, del resto, da un banchiere? Insomma, agli ingenui molto dev’essere perdonato. Ma non ci volevano tre lauree, o il green pass, per capire chi è veramente Mario Draghi.
Valerio Benedetti
3 comments
Di ben altro avviso sarebbe Sergio Mattarella.
In galera.
Solo e nient’ altro che Firma Facile…