Roma, 10 feb – Tanto rumore (e ridicolo) per nulla. Rita Dalla Chiesa ci ripensa e ritira la candidatura a sindaco di Roma. O meglio, lei aveva detto ieri che “ci stava pensando”, dopo l’endorsement di Fratelli d’Italia, anche se in realtà sembrava più un modo per prendere tempo e vedere le eventuali reazioni, che probabilmente non devono essere state così positive, almeno non quelle di Salvini che ha disertato il vertice con Berlusconi in programma per oggi. “Ringrazio per tutta la stima e per l’affetto, oltre ogni aspettativa, con cui avete accolto in questi giorni la notizia della mia candidatura a sindaco di Roma. Dopo aver pensato a lungo alla possibilità che mi è stata offerta di poter essere portavoce delle richieste dei cittadini di questa città, che amo molto, ho deciso di non accettare“, sono le prime parole della Dalla Chiesa dopo il rifiuto della candidatura a sindaco di Roma, lanciata soprattutto da Fdi.
Spaventata dall’imponente sfida che gli si poneva davanti come possibile sindaco (anche se non avrebbe vinto mai, visto che era stata scelta per perdere), o forse più dai dubbi delle forze politiche e di un’opinione pubblica che non l’ha presa sul serio, Rita Dalla Chiesa si fa da parte ancora prima di cominciare e annuncia di continuare le “battaglie in cui crede” (ma quali?) con altre modalità. “Ho capito che le mie priorità continuano ad essere la mia famiglia e la mia professione. Questo non toglie che continuerò a lottare per le battaglie in cui credo e che ho sempre portato avanti sui giornali, in televisione e sui social. Grazie a chi mi ha sostenuto prima ancora di cominciare”. Come per Bertolaso anche qui intervengono improvvise priorità familiari e personali.
Del resto già in mattinata si era capito che l’ex conduttrice di Forum si sarebbe potuta fare da parte, intervenendo ad “Effetto Giorno” su Radio 24. “Sono nel panico per guidare una città come la capitale servono le palle quadrate. Non ho mai fatto politica. Forse l’ho fatta qualche volta in tv esprimendo le mie opinioni”. Diciamo che già non era proprio il massimo come approccio per un possibile candidato sindaco. La Dalla Chiesa ha confermato l’insistenza di Giorgia Meloni nel convincerla a candidarsi. “Tutto è nato per caso. Con la Meloni ero andata a prendere un caffè da Giolitti e poi lì lei me l’ha chiesto. Io sono rimasta piacevolmente colpita dal suo affetto, dalla sua stima, dall’insistenza con la quale me l’ha chiesto, però le ho anche detto guarda io non credo di essere pronta”. Un racconto quasi inquietante, che dimostra come il centrodestra a Roma sia alla frutta. Dunque ora lo scenario è quello descritto già in precedenza su queste pagine: un derby tra Fabio Rampelli e il magistrato Simonetta Matone.
Giuliano Lebelli
1 commento
Aspetto che venga fuori il nome del mago Zurlì. Tanto per completare la comica finale oscena.