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Contro il degrado: a Bologna una manifestazione sotto la bandiera del tricolore

by La Redazione
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Roma, 7 nov – Tra gli argomenti che (purtroppo) sono sempre all’ordine del giorno nelle cronache locali, quindi nazionali, troviamo quotidianamente qualcosa che riguarda la – mancata – sicurezza. Se n’è accorto qualcuno anche a Bologna: per la giornata di sabato 9 novembre infatti è stata organizzata un’importante manifestazione. Italiani che – proprio nel capoluogo dell’Emilia-Romagna – scendono in piazza contro il degrado

La zona della stazione: una situazione critica

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’omicidio, il secondo nel giro di pochi mesi, avvenuto in piazza XX settembre una quarantina di giorni fa. In entrambi i casi storie di spaccio, consumo di droga, risse, rapine ed aggressioni

Spiegano i promotori in una nota fatta girare sui social: “Circa un mese fa, dopo i gravi fatti di sangue accaduti in zona stazione a Bologna, tra cui un omicidio a coltellate, avevamo annunciato una grande manifestazione di piazza per riprenderci Bologna e strapparla al degrado e alla criminalità. Ci siamo sentiti in dovere di farlo perché da anni centro-sinistra e centro-destra hanno abbandonato intere zone di Bologna al controllo di delinquenti e spacciatori, con piazze diventate terra di nessuno e autorità che girano le spalle o, peggio, condannano le iniziative spontanee di presidio del territorio, denominandole ‘ronde fasciste’”.

All’indomani dell’omicidio infatti il Partito Democratico – che, lo ricordiamo, amministra la città da tre lustri – chiese “un impegno maggiore da parte del Governo”, ovvero “maggiori risorse” e la garanzia di “una dotazione maggiore di uomini e mezzi per potere affrontare la situazione”. Così, come nel noto meme dei due Spiderman che si indicano tra di loro, le forze di destra hanno rimbalzato le accuse parlando – nel contesto del presidio di ‘Una Bologna che cambia’ – di “cittadini stanchi e impauriti”. 

Bologna, la manifestazione del 9 novembre

Continuano quindi i patrioti nel loro comunicato: “La sinistra, al governo della città ormai da decenni, foraggia e incoraggia colpevolmente l’immigrazione di massa ed è indifferente alle legittime aspettative di serenità e legalità degli italiani. È tempo di reagire. Per questo motivo, sabato 9 novembre saremo in piazza a Bologna, tutti uniti sotto la bandiera del tricolore. Per difendere le nostre città, per riprenderci i nostri quartieri, a Bologna come in tutta Italia.”

Giusto per approfondire la questione, vale la pena snocciolare qualche dato. Secondo uno studio de Il Sole 24 ore sulla criminalità in Italia nel 2023, Bologna si afferma – in negativo, ça va sans direcome quinta realtà per denunce, oltre quota 56 mila. E sesta nel rapporto ogni centomila abitanti. In un contesto nazionale dove i reati sono tornati a crescere, sotto le due torri si registra un più 2,6% rispetto al 2019. Rimanendo nella rossa Emilia-Romagna, in questa poco onorevole classifica generale troviamo invece Rimini a ridosso del podio. 

Nello specifico felsineo: seconda città per violenze sessuali (222), percosse (634) e delitti informatici (1.073). Sesta nelle rapine (650) e settima nei furti (24.135). Nona circa i danneggiamenti (6.302). Senza dimenticare non meglio precisati reati vari che vedono la Dotta “primeggiare” con 12.462 denunce. Chi sabato pomeriggio sarà in piazza ha insomma ragioni da vendere.

Cesare Ordelaffi

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