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Stanno preparando la censura sugli attacchi islamisti

by Adriano Scianca
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rouenRoma, 28 lug – Con la scusa di “non dare visibilità ai terroristi”, i grandi media stanno preparando una truffa bella e buona: far calare la censura sugli attacchi islamisti. Gli stessi che hanno fatto una propaganda schifosa sul corpo del povero Aylan, sbattuto in ogni prima pagina per “far vedere l’orrore delle morti in mare” e quindi costringerci moralmente ad aprire ancora di più le porte, ora vorrebbero darci le informazioni col contagocce rispetto al terrorismo, in nome di una sensibilità che non hanno mai avuto.

L’idea, non a caso, è di Bernard-Henry Lévy, uno che in un mondo normale sarebbe già, se non in galera, quanto meno sprofondato nell’anonimato e nella vergogna, dopo essere stato uno dei principali artefici della destabilizzazione della Libia. Questo fior di intellettuale scriveva su Twitter subito dopo l’attacco di Rouen: “Urge un grande accordo tra i media: non pubblicare più il nome, la foto, l’itinerario e la vita degli assassini jihadisti”. Si tratta, dicono, di non cedere alla propaganda del terrore, ma lo scopo reale è evidente: silenziare ogni riflessione sul fatto che i terroristi sono il frutto avvelenato della società multirazziale. Sarebbe stato molto comodo raccontare che a Rouen sono entrati in azione due “ragazzi del luogo”, senza farci vedere le immagini di Adel che, “francese”, indossa il cappello dell’Algeria, senza raccontarci delle sue, documentate, prove per andare a fare il tagliagole in Siria. Sarebbe stato molto comodo nascondere il modo in cui questa società ha creato, coltivato, coccolato il male. Delle immagini delle vittime non ne parliamo: sia mai che gli Europei si accorgano di essere in guerra.

L’invito di BHL è stato accolto da diversi media, sia pur con varie modulazioni. Repubblica ha “deciso di evitare le foto dei giovani terroristi in prima pagina, di non mostrare le vittime e il sangue degli attentati e di non pubblicare sul sito i video più crudi e tutti quelli in cui ci sono morti o feriti”. Il direttore di Le Monde ha annunciato che il quotidiano francese non pubblicherà più le fotografie dei terroristi, mentre la tv BFMTV ha deciso di pixellare i volti dei jihadisti. La radio Europe 1 e la tv France 24 hanno addirittura deciso di non diffondere più i nomi, il quotidiano La Croix userà solo le iniziali. Si fa strada anche una proposta di legge, appoggiata da destra e da sinistra, per rendere anonimi i terroristi, mentre una petizione lanciata in rete con le stesse finalità ha già raccolto oltre 80.000 firme. Ovviamente sarà impossibile non dare risalto a notizie come un camion che falcia la folla facendo 84 vittime, quindi la “visibilità” i terroristi se la prenderanno sempre con la forza. Ma intanto i media decideranno, per un pudore che più ipocrita non si può, di darci le notizie col contagocce. Questa cosa ha un nome, si chiama censura. Si chiama falsificazione della realtà. Si chiama propaganda. Da oggi, dire la verità sarà ancor più un atto di coraggio, sempre più isolato.

Adriano Scianca

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7 comments

Dino Rossi 28 Luglio 2016 - 9:17

Ipocrisia alla stato puro.
Contiamo che testate e giornalisti come il PN restino fedeli alla loro missione informare fuori dal coro, senza accettare teoremi o linee di pensiero preconcette. Certo serve coraggio e passione doti che non mi sembra vi facciano difetto.

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pietrisco 28 Luglio 2016 - 3:20

CENSURA.. come in tutti i regimi… dall’elezione del negro in USA alle dimissioni di Ratzinger all’invasione incentivata dell’europa in nuovo ordine mondiale procede spedito verso il tuo completamento che accompagnato da uno stuolo di Boldrine, KingKongKienge eccavverrà ancora piu in fretta se l’oca cornuta statunitense andrà alla casa bianca, si vis pacem para bellum..prepariamoci a tempi durissimi se vogliamo mantenere la nostra identità… se non è gia troppo tardi

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pietrisco 28 Luglio 2016 - 3:29

Che gia adesso sui vari canali si diceva ” l’attentatore è un ragazzo francese”…. francese un paio di balle, tale ABDUL AL ASTICAZZ avrà pure passaporto francese ma NON è un francese!
Adottiamo la cura proposta dal generale Carlo Jean e vediamo se a suon di pillole dal cielo se non gli passa la voglia di spaccare le palle a tutto il mondo a sti puzzolenti bastardi, invrce stiamo anche qui a proteggerli con la scusa di non fare pubblicità, mentre il mondo dovrebbe vedere i laghi di sangue che fanno queste merde.. invece no.. eh sai ..la sensibilità…

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Martino 28 Luglio 2016 - 7:29

E va beh, la Repubblica… chi se ne frega di quel giornale di merda.

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Cinico 29 Luglio 2016 - 2:06

Ci guadagneranno giornali e siti di destra-destra che attireranno sempre più lettori in cerca di notizie non censurate.

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Luca 31 Luglio 2016 - 1:04

Il sito del daesh è sponsorizzato dal Site di rita katz agente cia e mossad. Basta dare un occhiata per capire come stanno le cose.

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Anonimo 2 Agosto 2016 - 2:35

E’ grazie all’informazione “libera” che le menti insane di tutto il pianeta, potranno dare uno scopo alla loro vita: uccidere un po’ di persone per volare poi verso un possibile paradiso … se vi sembra questa libertà …

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