Genova, 31 mar – Le elezioni comunali di Genova, che avrebbero potuto certificare la continua affermazione del Movimento 5 Stelle – peraltro in una regione dove le prove tecniche di inciucio di centrodestra sembrano funzionare fin troppo bene – rischiano invece di trasformarsi in una Caporetto per i pentastellati.
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Prima l’esclusione di Marika Cassimatis, risultata vincitrice della consultazione online raccogliendo 362 preferenze contro le 338 dello sfidante, poi il ritiro del simbolo e la denuncia della ormai ex candidata dei grillini. Una vicenda tutta interna al movimento che finisce ora nelle aule dei tribunali. Perché la Cassimatis, dopo il post con il quale Grillo annunciava la decisione di ribaltare i risultati delle ‘comunarie’, aveva sporto querela nei confronti del leader e del suo braccio destro Alessandro Di Battista, giudicando lesivo ed offensivo il passaggio nel quale il comico spiegava che lei ed altri avevano “ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del MoVimento 5 Stelle, dileggiando, attaccando e denigrando i portavoce e altri iscritti, condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti dal MoVimento 5 Stelle; appoggiandone le scelte anche dopo che si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti”. E proprio oggi il tribunale di Genova ha iscritto entrambi nel registro degli indagati, riservandosi di ascoltarli nei prossimi giorni.
Oltre alla querela, la Cassimatis aveva depositato un ricorso con il quale chiedeva di bloccare la nomina di Luca Pirondini (lo sfidante sconfitto) a candidato del M5S. Se anche questa istanza dovesse essere accolta, il rischio che corre Grillo a pochi mesi dalle elezioni è quello di vedersi escluso dalle amministrative proprio nella sua città natale.
Nicola Mattei