Roma, 12 nov – Sono entrati a buon diritto al centro del dibattito politico scatenando una selva di polemiche. L’aggressione subita da Salvini a Bologna ne è stata l’apice. Ma quanto costano realmente allo stato i campi nomadi?
Secondo il rapporto «Campi Nomadi S.p.A.», realizzato dall’Associazione 21 Luglio, nel 2013 soltanto il comune di Roma ha impiegato più di 24 milioni di euro per “affrontare la questione rom”, 21 di questi utilizzati per la gestione e la vigilanza. Trattandosi di otto aree dove vivono meno di 5 mila persone in tutto, facendo un rapido calcolo vengono spesi circa 5 mila euro l’anno per ogni abitante. Se consideriamo che fino al 2011 i campi costavano circa 10 milioni di euro all’anno, realizziamo che l’amministrazione Marino ha pensato bene di aggiungere 14 milioni.
Nel rapporto si evince inoltre che l’incremento pare difficilmente giustificabile perché, leggiamo, se “negli anni precedenti queste somme potevano essere parzialmente giustificate dalla cosiddetta emergenza rom, attualmente, però, non è plausibile una spesa del genere per un sistema che nei fatti non ha mai funzionato”.
Le associazioni Berenice, Compare e Lunaria hanno poi curato un altro rapporto, “Segregare costa”, che fa luce inoltre sugli investimenti impiegati dai comuni di Milano e Napoli. Anche in questo caso non si tratta di cifre risibili. Per il “Villaggio della solidarietà” di Secondigliano, dove risiedono in pianta stabile circa 700 nomadi (termine evidentemente sempre meno appropriato), dal 2005 al 2011 sono stati spesi 24 milioni di euro,18 dei quali sborsati per la realizzazione di infrastrutture.
Considerati i dati di Roma e Napoli, il comune di Milano appare però esageratamente parco nei confronti dei “nomadi”, avendo impiegato dal 2005 al 2011 “soltanto” 2,7 milioni di euro per la gestione dei campi. A cui però va aggiunto 1 milione stanziato nel 2008 per il progetto “Dal campo alla città”, ideato per la “sperimentazione” di formule abitative alternative.
Difficile capire quanti soldi vengano spesi in totale in Italia, ma tanto per fare un altro esempio indicativo e recente, basti pensare che il comune di Asti (circa 75 mila abitanti) ha speso per il campo locale (in cui non è dato sapere quante persone vivano esattamente) 50 mila euro nel 2013, a cui vanno aggiunti 250 mila euro per eliminare i rifiuti accumulati. A questi la scorsa settimana sono stati aggiunti 20 mila euro, come denunciato dalla Lega Nord. Non disperate quindi, c’è la crisi ma in certi casi i soldi si trovano.
Eugenio Palazzini