Napoli, 11 nov – Nuova bufera su Vincenzo De Luca, il controverso governatore della Campania. Sembra infatti che la sentenza che ha consentito al politico campano di rimanere alla guida della regione possa non essere stata regolare.
Per questo motivo lo stesso De Luca sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati con altre sei persone, tra cui Carmelo Mastursi, suo ex capo della segreteria dimessosi dimesso 24 ore fa mentre si diffondeva la notizia di una indagine che lo coinvolgeva.
Nel mirino lo stop alla sospensiva disposta dalla legge Severino nei suoi confronti: secondo la Procura di Roma sarebbe stato indotto a promettere un posto di primo piano nella Sanità campana al marito del giudice Anna Scognamiglio, relatrice dell’ordinanza del 22 luglio.
Gli uomini della squadra mobile di Napoli hanno già perquisito alcuni uffici di palazzo Santa Lucia e l’appartamento di Mastursi al quale è stato sequestrato anche il cellulare, oltre a numerosi documenti.
La sentenza al centro dell’inchiesta romana è quella con la quale la prima sezione civile del Tribunale di Napoli ha confermato quanto già deciso il 2 luglio dal giudice monocratico Gabriele Cioffi, il quale aveva congelato la sospensione di De Luca dalla carica di governatore che era stata disposta con un decreto del presidente del Consiglio in base alla legge Severino.
La sospensione era relativa ad una condanna a un anno di reclusione per abuso di ufficio inflitta a De Luca quando era sindaco di Salerno. Il collegio aveva accolto il ricorso presentato dai legali di De Luca e aveva inviato gli atti alla Corte Costituzionale sospendendo il procedimento sul merito.
Il governatore indagato ha così replicato: “In relazione all’annunciata indagine nei miei confronti, nel dichiarare senza alcun margine di equivoco la mia totale estraneità a qualunque condotta meno che corretta, chiarirò ogni aspetto in una conferenza stampa nella mattinata di domani”.
Giuliano Lebelli