Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di “Brescia ai Bresciani” sul Memoriale Simone Riva.
Qui a Brescia chi ha fatto anche solo per poco militanza politica conosce Simone Riva. Sicuramente per il suo impegno in vita, o forse per averne sentito parlare anche dopo la sua tragica morte, a 24 anni, durante una camminata in montagna, in val Canè, tra la natura incontaminata e le trincee della prima guerra mondiale, due sue grandi passioni. É la storia di un ragazzo di città, di famiglia perbene, che a un certo punto si rese conto della chiamata, dello schierarsi da militante a favore della propria gente, della propria città di fronte a tanti coetanei passivi, lascivi e spenti.
Parliamo di un ragazzo “normale” perché Simone, laureato alla triennale in lettere moderne alla cattolica di Brescia (stava preparando la tesi di laurea specialistica sull’esodo Giuliano Dalmata), non incarnava per nulla il classico esponente da “estrema destra”, almeno per come lo identifica il main stream imperante: senza tatuaggi, senza fisico statuario, mai una rissa o un alterco.
La sua “forza tranquilla”, come la chiamerebbe Katanga, erano la cultura abbinata alla militanza, quella vera pre-social: creatore della rivista universitaria “Sole e Acciaio”, Simone fu eletto Consigliere del suo quartiere a Borgo Trento grazie alle raccolte di generi alimentari per famiglie di italiani in difficoltà. Fu sua l’intuizione di veicolare le forze verso un contenitore più pop da lui creato come Brescia ai Bresciani in una fase di chiara disaffezione verso le formazioni partitiche.
Il Memoriale Simone Riva a Brescia
Il suo memoriale oggi rappresenta ogni anno una piccola sfida perché rappresenta un’anomalia in un territorio a base cattolica e di sinistra che mal tollera altri pensieri filosofici prima ancora che politici. Ricordare Simone oggi è una sfida per tutti coloro che rischiano di finire travolti dalla rassegnazione, dall’indolenza, dal luogo comune.
Il memoriale si è sempre sviluppato in due parti: la prima, quella culturale, per dare voce e spazio a scrittori emergenti o tematiche di stretta attualità. Quest’anno la conferenza verte sull’intelligenza artificiale. Saranno presenti il vice direttore de “La Verità” Francesco Borgonovo e il professore Stefano Vaj dell’università di Padova.
Nella seconda, più ludica, sarà dato spazio alla musica alternativa, quella che vive senza etichette, senza social e senza sponsor.