Roma, 21 dic – Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha incassato una sentenza di assoluzione in appello per il caso nomine e Federica Angeli, che fu tra i primi (e più accesi) accusatori quando scoppiò lo scandalo, fresca della nomina come delegata alle periferie da parte del sindaco pentastellato, ora chiede scusa: “Riportai articoli di stampa e ricostruzioni che la indicavano come colpevole. Fui durissima con lei”.
La Angel, pubblico mea culpa col “datore di lavoro”
La Angeli si abbandona ad un lacrimevole post su Facebook in cui, in soldoni, fa un mea culpa per tutto il fango riversato sul sindaco di Roma quando scoppiò il caso Marra. Da fine ottobre la giornalista di A mano disarmata ha fatto il suo ingresso nello staff del Campidoglio come delegata alle Periferie ed alla Legalità, quindi è legittimo pensare che si senta un po’ in debito nei confronti del sindaco di Roma, uscito assolto in appello dalla losca vicenda. “Qualche anno fa, quando scoppiò il caso Marra, diedi della bugiarda alla sindaca Virginia Raggi. La attaccai pubblicamente, riportando articoli di stampa e ricostruzioni che la indicavano come colpevole. Fui durissima con lei. Davvero molto dura”.
E le ricerche dei colleghi sulla Raggi?
Un po’ contraddittorio, per scusarsi, con la Raggi, rimarcare che riportò articoli di stampa a ricostruzioni “che la indicavano come colpevole”. Nel 2017, ad esempio, su Facebook la Angeli condivideva un editoriale del suo collega Enrico Bellavia in cui si contestava il “conflitto d’interessi” nel chiamare la Raggi a testimoniare in difesa di Marra e di essersi al contempo costituita parte civile. Al di là della strumentalità dell’accusa, così facendo la giornalista di Repubblica non fa altro che dileggiare il lavoro dei giornalisti che fino ad un momento prima, nella vis polemica contro il sindaco di Roma, condivideva come oracoli. Oracoli come, ad esempio, la stessa “mamma” Repubblica, della quale condivideva nel 2016 un articolo relativo all’illegittimità della nomina del fratello di Marra. La stessa Angeli che, ironicamente, scriveva a proposti della vicenda: “Il braccio destro di Virginia Raggi Raffaele Marra condannato a tre anni e sei mesi. Viva l’onestà e il vento che cambia”. E come non ricordare di quando accusò, addirittura, la Raggi di aver favorito nella sua “cara” Ostia le mafie? C’è tanto di audio.
Una “conversione” … processuale
E’ proprio vero che, rimanendo in tema, che la donna è immobil qual piuma al vento, specialmente se percepisce un lauto stipendio dal Comune di Roma gestito dalla Raggi stessa. “Due anni e mezzo fa e io Virginia Raggi (io e lei, non io e il Movimento 5Stelle) ci siamo avvicinate molto, ci siamo parlate, confrontate, scontrate e poi capite. Mi sono scusata con lei, due anni fa, per averle dato addosso rispetto a questo caso”. Dunque la delegata alle Periferie ed alla Legalità del Campidoglio scrive: “Alla luce dell’esito del processo di oggi, che la assolve anche in secondo grado dalle accuse mi sembra corretto oltre che doveroso scusarmi pubblicamente, qui, nel luogo in cui la attaccai (Fb). Sono convinta che la verità arriva sempre”. Dunque non una conversione sulla via di Damasco – politica – dettata dalla convinzione dell’innocenza della “sindaca” che ora le dà lavoro, ma meramente su base processuale. E qualora la procura dovesse ricorrere e andare in Cassazione, e la Raggi dovesse essere condannata, quale sarebbe la decisione della Angeli? Lei, che è un portento di legalità, obbedirà alla legge del cuore o al “tengo famiglia”? Aspettiamo per vedere dove tirerà questo famoso “vento” …
Ilaria Paoletti
1 commento
Comincio a pensare che molti prima di guardarsi allo specchio (operazione che comprendo difficile senza provare repulsione), dovrebbero almeno chiedersi il perché del loro nome.