Roma, 25 nov – Economia, politica e diplomazia. Siria, gas e Berlusconi. Sono tanti i temi in agenda nella visita di Putin in Italia che inizia oggi. Dopo sette anni lo zar arriva a Roma con cinque aerei e si muoverà con un corteo blindato di cinquanta macchine. Insieme a lui arrivano undici ministri, per firmare 7 accordi istituzionali e supervisionare 20 accordi commerciali.
Nel pomeriggio è in programma in Vaticano un incontro con il Papa. Francesco e Putin potranno così mettere alla prova l’intesa trovata sulla questione siriana, quando entrambi si opposero alla scelta interventista di Parigi e Washington, avendone ragione. Da testare anche lo stato dei rapporti fra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa.
Domani, invece, Putin vedrà Letta, trovando un premier italiano ben più ligio alla fedeltà atlantica di quanto non fosse accaduto ai tempi della sua ultima visita. Peccato, perché il momento confuso avrebbe potuti aprire spazi di manovra a un governo più spregiudicato e meno vassallo: ora che Putin ha scalzato Obama nel ruolo di leader più importante del mondo e fra Russia e Ue si sono aperte le ostilità (vedi il caso Ucraina), l’Italia avrebbe potuto giocare un ruolo importante.
Oltre alla diplomazia ufficiale, Putin avrà a che fare anche con quella sostanziale: in programma per lui incontri con il Fondo strategico di Cdp, Unicredit, Eni ed Enel, Poste italiane e Mediobanca, Fincantieri e Cremonini. Prevista, infine, una visita al Quirinale e incontri con Berlusconi e Prodi. Al primo dei due, secondo indiscrezioni circolate giorni fa, Putin potrebbe conferire il ruolo di ambasciatore russo presso la Santa Sede, in modo da poter avere un passaporto diplomatico e conseguente mobilità internazionale.