Roma, 27 apr – Mercoledì notte della scorsa settimana, a Firenze, c’è stato l’ennesimo atto di violenza politica degli ambienti antagonisti, anarchici e antifascisti operanti in città. È passata da poco la mezzanotte quando una pattuglia dei carabinieri ferma per un controllo un soggetto che sta urinando in strada ma da una porticina lì vicino escono circa una cinquantina di persone, che tentano di impedire il controllo aggredendo i militari che chiamano rinforzi e quando questi arrivano inizia un vero e proprio tafferuglio tra “antagonisti” e polizia, carabinieri e vigili urbani arrivati in supporto. Il bilancio è di 15 feriti, 3 sono gli arresti: si tratta di noti esponenti anarchici e dell’antifascismo. Non è però tutto, perché a tarda notte, intorno alle 5 circa, accade il fatto più grave: 4 bombe molotov vengono lanciate sulla caserma dei carabinieri intervenuti poche ore prima.
Il Pd si affanna subito a dare solidarietà ai carabinieri nonché ad augurarsi pubblicamente che i responsabili vengano consegnati alla giustizia, ma chi legge quei comunicati non può non notarne l’asetticità: non si accenna all’appartenenza politica degli aggressori e degli arrestati, c’è la volontà di far passare i fatti come un caso isolato e deideologizzato, facendo al massimo ricadere la colpa su un generico “anarchici”. Indagando un pochino però si scopre che il luogo da dove tutto è iniziato non è un rave, come qualcuno aveva ipotizzato inizialmente, ma un circolo comunista, “Il Melograno”, i cui stabili sono stati concessi gratuitamente dal Comune di Firenze ai militanti per perseguire obbiettivi sociali sbandierati ma mai raggiunti. Questa cosa, assieme ad un riscontrato abuso edilizio, aveva portato al rischio sgombero poi mai effettivamente concretizzatosi perché nel frattempo l’associazione aveva partecipato ad un bando della Regione Toscana dalla quale ad oggi sembra essere in attesa di ricevere un grosso finanziamento – si parla di 120.000 euro, vedi delibera e allegato C, in cui l’associazione è citata come “Firenze, via Aretina” – come si evince anche dal lavoro della terza commissione consiliare di Palazzo Vecchio in cui alcuni consiglieri, anche del PD, concordano nel voler dare “un messaggio politico forte alla regione per lo sblocco di questi fondi”.
Siamo quindi di fronte ad una realtà ben conosciuta e “riconosciuta” dal governo cittadino, che nelle ore successive ai fatti ha cercato di prendere le distanze dall’accaduto e dalla violenza politica in generale. Se analizziamo però più a fondo la composizione dei movimenti antifascisti della zona ci si accorge che anche se gli anarchici di Villa Panico (che quella sera erano giunti in massa al circolo per un concerto) sembrano essere i responsabili materiali dell’assalto, esistono responsabilità politiche date dalla vicinanza che questi hanno con Il Melograno si, ma anche con gruppi antifascisti nei quali sono presenti esponenti del Partito Democratico, come ad esempio “l’assemblea antifascista del Q2″. Durante le molte manifestazioni, alcune sfociate in violenze di vario genere, organizzate prevalentemente contro La Libreria Il Bargello di CasaPound infatti, esponenti dei partiti di sinistra in Palazzo Vecchio e personalità istituzionali del Pd sono spesso presenti accanto agli anarchici di Villa Panico appunto e ai membri de “Il Melograno”: presenza fissa a queste iniziative infatti è quella del gruppo musicale “I fiati sprecati”, uno dei pochi progetti realmente realizzati dall’associazione. Questo sodalizio antifascista è facilmente riscontrabile con una breve ricerca su internet, che se anche vede ognuno degli attori avere ambiti politici diversi rispetto agli altri, in molte occasioni il brodo culturale basato sull’eliminazione dell’avversario politico che ha creato il clima di intimidazione perenne contro la Libreria Il Bargello di CasaPound e altre realtà di destra della zona, vede fondersi insieme Partito Democratico, associazioni come quella de “Il Melograno” e i tanto vituperati (solo ora e solo a parole) anarchici di Villa Panico. Lo si evince anche da un comunicato ufficiale del partito dei CARC (noti in Toscana per un’aggressione che devastò la sede di CasaPound Pistoia) che afferma che assieme all’assemblea antifascista, all’associazione Il Melograno e altre realtà “metteranno in pratica la parola d’ordine che risuonava nel corteo: ‘fascisti e polizia dai nostri quartieri vi spazzeremo via’”.
Sembrano quindi essere quantomeno incoerenti le dichiarazioni di condanna dell’aggressione da parte degli esponenti del PD quando non solo alcuni di loro sono stati riconosciuti in manifestazioni insieme ai suddetti anarchici, ma con essi hanno condiviso anche la stessa linea politica nel tentativo (fallito) di impedire ai movimenti di destra radicale di aprire sedi nel Quartiere 2 ed è troppo facile oggi fare finta di essere stupiti: le loro modalità d’azione sono note a tutti, se davvero avessero voluto combattere la violenza politica avrebbero dovuto farlo già dopo le due gravi aggressioni di gennaio alla Libreria Il Bargello, dopo le quali non solo non c’è stato nessun atto concreto di condanna politica verso le aggressioni, ma hanno addirittura continuato a portare nei consigli comunali e di quartiere mozioni in favore della chiusura delle sedi di destra, ovvero la stessa tesi, con gli stessi termini di chi aveva provato a farlo attraverso la violenza politica.
Giuliano Lebelli
7 comments
Dopo il 71 della “liberazione” legittima e pompata dai media ,(a quanto pare si aggiunge anche Salvini con buona festa della liberazione parole sue su facebook ) come ogni anno ed il consenso nei tg saranno più carichi
Solidarietà agli agenti abbandonati dai loro comandi a subire e non poter fare nulla . Dove sono i Dalla Chiesa di una volta ?
Uno spaccato della mafia rossa in Toscana.
Ai mondialisti questi delinquenti piacciono molto perchè portano avanti il loro programma di demolizione degli stati sovrani per il loro unico governo mondiale formato da una marea di persone senza patria, famiglia e religione
e senza sapone
io, mi ero effettivamente dimenticato di aggiungere..sapone!!!
i centri sociali sono il braccio violento del centrosinistra
Io mi vergogno di questo paese dove ‘sti teppisti possono fare quello che vogliono solo perchè sono rossi e guai se le forze dell’ordine provano a toccarli, ci sarebbe un’insurrezione di politicanti comunisti che le accuserebbero di comportamenti antidemocratici e autoritari degni del ventennio. Tu prova invece ad esibire un tricolore e per certa gente ti sei già qualificato come un fascista. Che schifo!!