Quello del tabagismo è un fenomeno estremamente diffuso, tanto in Italia quanto nel resto del mondo. Stando ai dati pubblicati dal Ministero della Salute, nel 2021 i fumatori adulti nel nostro paese erano poco meno di 10 milioni, circa il 19% della popolazione adulta. La percentuale di tabagisti è più elevata tra gli uomini (22,9%) rispetto a quanto non lo sia tra le donne (15,3%) mentre la fascia d’età in cui il fumo è più diffuso è quella 25-44 anni.
Il fumo in pandemia: gli effetti del lockdown
In aggiunta, secondo quanto evidenziato da un’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, il lockdown e le altre misure restrittive attuate per il contenimento dell’emergenza sanitaria hanno determinato un aumento del numero di fumatori in Italia. “La pandemia” – si legge in una nota stampa – “ha significativamente cambiato le abitudini degli italiani rispetto al fumo: dopo una riduzione ad aprile 2020 rispetto a gennaio 2020 (pre lockdown) c’è stato un aumento dei fumatori a maggio 2021, con una prevalenza del 26,2 (circa 11,3 milioni) rispetto anche a novembre 2020 (24%), più di un milione di fumatori in più”.
A tal proposito, il professor Silvio Grattini (presidente onorario del Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri), ha spiegato come l’aumento dei fumatori sia stato favorito dalle “condizioni di restrizioni delle libertà e di stress conseguenti alla pandemia”.
Contestualmente, molti fumatori hanno iniziato a rivolgersi a prodotti alternativi alle sigarette tradizionali, sfruttando un’offerta che nel corso degli ultimi anni si è notevolmente evoluta. Di seguito, vediamo quali sono e le caratteristiche che li contraddistinguono.
THP (dispositivi a tabacco riscaldato)
Gli acronimi THP (“Tobacco Heating Product”) e HTP (“Heated Tobacco Product”) sono comunemente utilizzati per indicare i dispositivi a tabacco riscaldato. Pur essendo in commercio da non molti anni (rispetto alle sigarette elettroniche), rappresentano una nicchia di mercato in crescita: gli utilizzatori di THP in Italia, secondo i dati pubblicati lo scorso anno dall’ISS, sono aumentati quasi del 3% durante la pandemia, passando dal 4,1% (gennaio 2020) al 7% (maggio 2021). Nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021, le vendite dei prodotti a tabacco riscaldato sono aumentate del 1089%, a dimostrazione di come siano diventati rapidamente un’opzione piuttosto gettonata da parte dei fumatori che cercano un’alternativa al tabacco da combustione.
I THP, infatti, sono dispositivi che scaldano una miscela di tabacco, al fine di produrre un vapore contenente nicotina e, eventualmente, aromi. I device in commercio adoperano differenti sistemi di riscaldamento; quelli più comuni sono di tipo elettrico, perlopiù resistivo. Alcuni prodotti, come ad esempio i dispositivi a marchio glo™ sviluppati da BAT (British American Tobacco) utilizzano, invece, una particolare tecnologia a induzione, che genera calore sufficiente a scaldare la miscela di tabacco (tra i 250° e i 270°) senza innescare la combustione. Altre tipologie di THP sfruttano una resistenza oppure sistemi di riscaldamento a carbone o aerosol.
Rispetto alle tradizionali sigarette, i riscaldatori di tabacco non producono cenere ed emettono una minore quantità di fumo. Ciò nonostante, passare dal consumo di tabacco da bruciare a quello riscaldato non vuol dire smettere di fumare poiché – come detto – anche i THP contengono nicotina. Di contro, possono essere un possibile deterrente all’uso di prodotti più tradizionali quali sigarette, sigari o affini.
Sigarette elettroniche
Le e-cigarettes (e-cig) sono dispositivi elettronici di vaporizzazione privi di tabacco; grazie ad un atomizzatore interno (attivato da un sensore e alimentato da una batteria), una soluzione liquida a base di acqua, aromi e sostanze che veicolano le fragranze (glicerolo o glicole propilenico). Il liquido, una volta vaporizzato, produce un aerosol aromatizzato in cui sono presenti quantità variabili di nicotina, in relazione alla composizione della soluzione utilizzata.
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