La pensione, per molti Italiani, sembra essere un miraggio. Infatti, la legge pensionistica cambia spesso e l’età pensionabile si alza sempre di più, in base ai parametri ISTAT. Tuttavia, oltre ai requisiti per la pensione ordinaria, ci sono alcuni requisiti per andare in pensione prima del previsto.
Requisiti per la pensione 2023
Negli anni, la legge pensionistica è mutata diverse volte, e con essa i requisiti per poter andare in pensione. Infatti, l’esigenza del legislatore è quella di permettere un risparmio sul bilancio pubblico, in quanto la spesa previdenziale è una voce che incide parecchio sulle casse dello Stato. Ad influire particolarmente sull’aggiornamento dei requisiti pensionistici sono due fattori: l’aumento della speranza di vita e la bassa natalità. I giovani che lavorano oggi per pagare le pensioni attuali, infatti, sono in diminuzione e con la crisi dell’occupazione i contributi versati sono in diminuzione. Ad ogni modo, ad oggi, per ottenere la pensione di vecchiaia (spettante a tutti i lavoratori assicurati con la previdenza obbligatoria) bisogna avere 67 anni compiuti tra il 2019 ed il 2022, ed un’anzianità contributiva di almeno 20 anni. In ogni caso, per saperne di più e per verificare i propri requisiti, è possibile rivolgersi a professionisti del settore, anche online, tramite siti specializzati, come quello di MiaPensione.
La pensione anticipata
Esistono delle modalità per ottenere il pensionamento anticipato, quindi prima di aver compiuto 67 anni. Queste prevedono:
- Pensione anticipata ordinaria: i lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria, con più di 40 anni di contributi versati, possono andare in pensione a prescindere dall’età anagrafica. Nello specifico, per gli uomini sono richiesti 42 anni e 10 mesi di contributi, e per le donne 41 anni e 10 mesi;
- Opzione Donna: le lavoratrici appartenenti a determinate categorie (caregiver; invalide dal 74% in poi; licenziate o dipendenti di aziende in crisi) possono andare in pensione con 35 anni di contributi versati e 60 anni d’età se non hanno figli. Con un figlio, l’età si riduce 59 anni e a 58 anni con due o più figli;
- Isopensione: si tratta di una misura destinata ai lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti che hanno personale in eccesso, ai quali mancano massimo sette anni per raggiungere i requisiti per la pensione ordinaria. È necessario un accordo di esodo con i sindacati;
- Attività usuranti: per i lavoratori addetti a mansioni gravose oppure usuranti, è possibile richiedere la pensione con 35 anni di contributi. L’età, invece, varia a seconda del tipo di attività svolta, e va dai 61 anni e 7 mesi ai 64 anni e 7 mesi;
- Quota 103: questa misura sostituisce quota 102, e prevede il pensionamento con 62 anni compiuti e 41 anni di anzianità contributiva per gli iscritti alla gestione INPS;
- Lavoratori precoci: coloro che hanno versato almeno un contributo prima del compimento dei 19 anni e hanno 41 anni di contributi versati possono andare in pensione se vi sono ulteriori requisiti. Nello specifico, si tratta della disoccupazione per licenziamento, le dimissioni per giusta causa, oppure l’assistenza da almeno 6 mesi di un coniuge o parente con handicap convivente. In alternativa, bisogna avere una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74% o svolgere lavori usuranti o gravose;
- Ape Sociale: è una possibilità di pensionamento anticipato destinata ai lavoratori cosiddetti deboli, cioè i disoccupati, i caregiver, i disabili dal 74% in poi ed i lavoratori addetti a mansioni gravose. Per tutte queste categorie bisogna aver compiuto almeno 63 anni d’età e aver versato dai 30 ai 36 anni di contributi.