Per capire il futuro del settore del gioco d’azzardo legale in Italia bisogna innanzitutto capire il presente. A partire, ad esempio, dalle abitudini di gioco degli utenti, dai loro identikit e dalle loro passioni. È importante ad esempio capire perché gli italiani giocano.
A rispondere a questa domanda ci ha pensato il report “Giocare da Grandi – Le rilevazioni dell’Osservatorio sul gioco pubblico” (scarica pdf completo) che ha messo in evidenza come più della metà degli intervistati, precisamente il 58%, giochi soprattutto per divertimento. Una fetta minore, pari al 38%, racconta di giocare per far riposare la mente, il 31% vede il gioco come semplice relax mentre il 15% ammette di giocare esclusivamente per accedere ai premi in denaro. Numeri importanti, soprattutto se uniti all’identikit del giocatore medio. A giocare sono soprattutto gli uomini, specie di età compresa tra i 30 e i 50 anni, ma i numeri segnano un rialzo anche per le altre fasce anagrafiche.
Merito di strategie di marketing sempre più all’avanguardia, come ad esempio i bonus proposti da molti casinò legali in Italia. Grazie a queste forme di agevolazione, come si legge su questo sito, le piattaforme di gambling riescono ad arrivare a target nuovi, diversi, ampliando così la propria platea. Ma tornando ai dati del report, merita un’attenzione particolare la percezione che gli utenti hanno della digitalizzazione dei giochi con vincita in denaro. Il 41% dei partecipanti all’indagine si sono detti innanzitutto d’accordo alla creazione di identità digitale del giocatore, per consentire il tracciamento di flussi di gioco e l’individuazione di eventuali siti illegali.
Una proposta, questa, che era passata al vaglio di esperti e legislatori e che aspetta di essere ufficializzata. Lo strumento prescelto dovrebbe essere l’identità digitale dello SPID, che consentirebbe non solo di risolvere definitivamente il problema del gioco minorile, ma permetterebbe anche di controllare profili falsi e iscrizioni, facendo guadagnare tutti in sicurezza.
Una parte finale del report dell’Osservatorio, inoltre, svela i segreti del successo del gioco digitale nei confronti di quello fisico: il 54% degli utenti lo ritiene infatti più riservato e più comodo, mentre il 47% ritiene che a essere più sicuro sia proprio quello a distanza. Una differenza che deve essere compresa, analizzata e risolta. Perché c’è questa percezione? Perché gli utenti pensano che l’online non sia sicuro? Sono queste le domande a cui gli esperti e la categoria devono rispondere. Per il bene di tutta la filiera e, di conseguenza, della nostra economia.