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Franchigia assoluta e relativa: quale scegliere e perché

by La Redazione
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Quando si stipula una polizza auto, che ricordiamo è obbligatoria per circolare su strada, è necessario scegliere la giusta agenzia a cui affidarsi, ma anche valutare una serie di variabili che vengono spesso prese sottogamba dall’utente comune. In questo contesto si sente spesso parlare di franchigia assoluta e relativa. Ma quali sono le differenze? E quale conviene scegliere? Cerchiamo di fare chiarezza su questo particolare argomento.

Franchigia assoluta e relativa: le differenze

Stipulare una polizza auto è non essenziale solo ai fini della circolazione, è anche più che utile in caso di sinistri. Il mercato al giorno d’oggi offre numerose realtà a cui affidarsi: tutte le principali compagnie assicurative permettono di costruire la copertura secondo le proprie esigenze. Ad esempio, Verti offre uno sconto tra il 3% e il 18% sulla RCA ai clienti che sottoscrivono altri prodotti assicurativi, come l’assicurazione casa, furgone o moto. La polizza auto di Zurich Connect permette di aggiungere alla RCA anche una copertura Kasko, per salvaguardare il proprio veicolo da possibili danni.

Ogni assicurazione si avvale dell’utilizzo di franchigie che si dividono in due grandi categorie: la franchigia assoluta è quella attualmente più usata sul mercato italiano poiché prevede che il suo ammontare rimanga in tutti i casi a carico dell’assicurato, qualunque sia l’entità del danno che ha subito.

Detto in termini più semplici, la franchigia rimane invariata al momento del risarcimento, sia che sia superiore o inferiore al danno. Mettiamo il caso di aver stipulato un’assicurazione con franchigia assoluta da 1000 euro e aver creato un problema che ammonta a 1300. In questa circostanza, il risarcimento dell’assicurazione è di 300 euro, mentre i restanti 1.000 sono tutti a carico dell’assicurato. Se il danno è da 500, il rimborso è comunque a spese dell’assicurato poiché la franchigia è di 1000.

La franchigia relativa, invece, è quella che non prevede il diritto al risarcimento al di sotto di una certa cifra, mentre al di sopra di una determinata somma l’indennizzo è totale. Per esempio, con franchigia relativa di 1.000 euro e danno di 500, il risarcimento è completamente dovuto da chi è assicurato. Con un danno da 1.500 euro, il risarcimento è della compagnia di assicurazione in tutta la sua interezza.

Quale scegliere e perché

Affidarsi a un fornitore di assicurazioni che preveda la scelta tra franchigia assoluta e relativa per la propria auto in modo trasparente è assolutamente essenziale, soprattutto in base all’uso che se ne fa.

Ciò che dovete tenere in considerazione è che in molte situazioni le polizze con la clausola della franchigia assoluta hanno un costo inferiore rispetto al premio. Questo è possibile perché una parte del danno è sempre dovuta dall’assicurato. Al contrario, il costo dell’assicurazione con franchigia relativa è superiore perché se l’ammontare del danno è più alto della franchigia stabilita, il risarcimento, nella maggior parte dei casi, è interamente a carico della compagnia.

Nello scegliere quale prendere in considerazione per la propria automobile, è quindi essenziale verificare non solo a quanto ammonta la franchigia proposta, ma anche di quale tipo è. Del resto, non è assolutamente piacevole rendersene conto solo al momento del sinistro.

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