L’arrampicata sportiva è uno sport derivato dall’alpinismo. Si pratica sia all’aperto in palestre di roccia o falesie, che al chiuso in palestra su pareti artificiali. Il binomio arrampicata scarpe è imprescindibile sia per l’allenamento che per la prestazione. Ne esistono vari modelli a secondo della funzione che devono svolgere e della prestazione che si vuole realizzare. La scelta della scarpa arrampicata non è mai facile, anche se si pratica questo sport da molti anni. Alcune tipologie di queste calzature sportive possono inizialmente sembrare poco comode ai primi indossi. Questo dipende dalla forma della scarpetta e dalla compressione che essa esercita sul piede. Gli atleti di lungo corso conoscono bene questo tipo di fastidio ma ben lo tollerano per riuscire nel risultato. Per un principiante è un po’ più difficile da accettare. I limiti sono dati dalla novità della postura del piede all’interno della scarpetta. Dopo un po’ di tempo però ci si abitua e il fastidio sparisce. Per questo motivo si consiglia ai neofiti di acquistare scarpette del proprio numero e non adeguarsi da subito agli standard utilizzati da chi esercita questo sport da anni.
Inoltre, la scelta della scarpa da arrampicata è legata all’utilizzo che se ne vuole fare. Chi pratica questo sport da molto tempo ne ha modelli diversi. Se si vuole affrontare una parete lunga che richiede molte ore di scalata, la scelta della scarpa da arrampicata si rivolge verso modelli più confortevoli. In questo caso la forma è piatta e in genere la calzatura presenta una bassa asimmetricità. Se invece la prestazione si svolge su una parete molto impegnativa le scarpe da arrampicata saranno più arcuate e asimmetriche. Ovviamente questi sono criteri molto generali perché la tipologia di scarpa è legata anche alla roccia che si scala: il calcare è diverso dal granito e anche i movimenti utilizzati per la riuscita dell’impresa presentano note tecniche differenti.
Un elemento fondamentale per affrontare qualsiasi prestazione, sia su parete naturale che su terreno artificiale, è l’allenamento. Ogni sport richiede un allenamento specifico ma l’arrampicata necessita di una preparazione a tutto tondo. Il training deve riguardare non solo la resistenza e la forza, ma anche l’equilibrio. Queste caratteristiche devono essere sia fisiche che mentali per una armonia tra corpo e mente; proprio per questo i benefici di questo sport da montagna sono molteplici. Il corpo dell’arrampicatore presenta uno sviluppo della muscolatura sia sulla parte toracica che sulle gambe. Sarà molto tonico e forte quanto asciutto e agile. L’allenamento interessa ogni muscolo del corpo, compresi quelli delle dita. Per questo motivo molti sportivi dividono le sessioni di allenamento in 3 fasi diverse.
La prima riguarda un allenamento blando ma costante che mira alla forma fisica generale e alla resistenza. La seconda si concentra sullo sviluppo della forza, serve a spingere l’asticella del limite sempre un pochino più su. In questo modo si testano i limiti e si cerca di capire come superarli. La terza fase riguarda il riposo. Non si può caricare costantemente il corpo ma bisogna anche garantire a esso delle fasi di riposo in cui i muscoli si ricostruiscono e si sviluppano. Perché essere costantemente stanchi e doloranti è segno di un allenamento infruttuoso.
Scalare una parete, quindi, non è solo questione di forza fisica ma anche mentale. Più ci si esercita più si ha coordinazione e minore sarà il dispendio di energie per raggiungere un obiettivo. Attraverso l’arrampicata, come in molti sport estremi, si affronta la paura. L’arrampicata, lavorando sulla motivazione e il raggiungimento degli obiettivi, modifica molto la percezione della paura e la capacità di superare gli ostacoli. Il raggiungimento dello scopo anche se allenati non è automatico. Spesso richiede approcci diversi a seconda del problema che ci si trova ad affrontare.
