Roma, 14 dic – Dopo aver analizzato i dati Istat sui reati commessi dal 2014 al 2019, in cui è stata evidenziata l’alta propensione degli stranieri a commettere crimini (soprattutto di natura sessuale) rispetto a quella degli italiani, ora l’analisi si focalizza sulle condanne del decennio 2008-2017.
Condanne con sentenza irrevocabile dal 2008 al 2017
Delle 2.477.979 condanne con sentenza irrevocabile pronunciate dai tribunali italiani dal 2008 al 2017, 823.602 hanno riguardato cittadini stranieri, il 33,2 per cento del totale. Ciò significa che il 7,6 per cento della popolazione residente in Italia (media nei dieci anni in esame) ha ricevuto una condanna ogni tre condanne emesse dai tribunali. Come evidenzia il grafico, sebbene le condanne totali e quelle destinate agli italiani siano in costante calo dal 2012, quelle comminate agli stranieri rimangano pressoché invariate.
Le condanne a carico dei cittadini europei sono in sensibile diminuzione dal 2013, mentre quelle a carico di cittadini africani, dopo una riduzione nel 2012, sono in rapido aumento, circa mille condanne con sentenza irrevocabile in più all’anno dal 2014. A tal proposito, occorre ricordare che il flusso di immigrazione clandestina verso l’Italia ha subito un’accelerazione dal 2013.
Gli africani sono l’1,6% della popolazione in Italia, ma hanno il 13,6% delle condanne totali
I cittadini africani, residenti in Italia, sono stati condannati in media, dal 2008 al 2017, per il 40,7 per cento delle condanne totale emesse nei confronti degli stranieri, e per il 13,5 per cento delle condanne totali (italiani e stranieri), nonostante gli africani siano l’1,6 per cento della popolazione totale residente in Italia e il 21,2 per cento (media 2008-2017) rispetto al totale degli stranieri. Quindi l’1,6 per cento degli stranieri africani è stato condannato per il 13,4 per cento delle condanne totali. Da ciò si deduce che i cittadini africani sono stati condannati con sentenza irrevocabile 8,3 volte in più rispetto alla popolazione totale residente in Italia.
Gli asiatici delinquono meno degli africani
Sebbene il numero degli stranieri provenienti dall’Asia residenti in Italia (855.687 persone, media dal 2008 al 2017) sia pressoché identico a quello degli stranieri africani (978.307 persone, media dal 2008 al 2017), è da evidenziare l’alto numero delle condannate subite da quest’ultimi rispetto ai primi. Mentre gli asiatici sono stati condannati per il 2,9 per cento delle condanne totali, gli africani sono stati condannati per il 13,5 per cento delle condanne totali. Ciò smentisce l’ipotesi che cittadini con condizioni socio-economiche disagiate delinquono in percentuale di più rispetto ai cittadini benestanti e/o autoctoni, altrimenti la percentuale delle condanne emesse nei confronti di asiatici (i maggiori Paesi di provenienza sono Cina, Filippine, India, Bangladesh, Sri Lanka e Pakistan) dovrebbe essere perlomeno simile a quella delle condanne emesse nei confronti di africani (i maggiori Paesi di provenienza sono Marocco, Tunisia, Egitto, Senegal, Nigeria e Ghana).
I reati degli stranieri divisi per nazionalità
Sul totale di 823.601 condanne totali a carico di stranieri dal 2008 al 2017, il 43,3 per cento ha riguardato cittadini europei, il 40,7 per cento cittadini africani, l’8,7 per cento cittadini asiatici e il 6,8 per cento cittadini americani.
I Paesi con più cittadini condannati in Italia sono Romania (149.838), Marocco (127.802), Albania (67.257), Tunisia (61.130), Senegal (41.960), Cina (28.274), Nigeria (26.464), Egitto (20.432) e Algeria (19.639). I cittadini di questi 9 Paesi sono stati condannati per il 21,9 per cento delle condanne totali emesse in Italia. Nello specifico, i condannati rumeni sono stati il sei per cento (1.014.391 romeni residenti, media popolazione in Italia dal 2008 al 2017. Nei campi rom inoltre l’86% ha cittadinanza rumena)), i condannati marocchini il 5,2 per cento (430.150 marocchini residenti), gli condannati albanesi il 2,7 per cento (464.933 albanesi residenti), i condannati tunisini il 2,5 per cento (95.820 tunisini residenti), i condannati senegalesi l’1,7 per cento (86.536 senegalesi residenti), i condannati cinesi l’1,1 per cento (235.563 cinesi residenti), i condannati nigeriani l’1,1 per cento (66.137), i condannati egiziani lo 0,8 per cento (93.252 egiziani residenti) e i condannati algerini lo 0,8 per cento (22.612 algerini residenti).
Rispetto alla popolazione degli italiani condannati, calcolata dal 2008 al 2017, i rumeni sono stati condannati 5 volte in più, i marocchini 10 volte in più, gli albanesi 4,9 volte in più, i tunisini 21,5 volte in più, i senegalesi 16,3 volte in più, i cinesi 4 volte in più, i nigeriani 13,5 volte in più, gli egiziani 7,4 volte in più e gli algerini il 29,2 volte per cento in più.
Le condanne con sentenza irrevocabile del 2017
Ora verranno analizzati i dati in riferimento alle condanne irrevocabili emesse dai tribunali italiani nel 2017, ultimo anno in ordine temporale di cui sono disponibili i dati dell’Istat. I numeri delle condanne emesse per i diversi reati nei confronti degli stranieri coincidono sostanzialmente con i numeri delle denunce che hanno visto come responsabili gli stranieri. Su 1.693 condanne per violenza sessuale, 702 condanne sono state formulate nei confronti di stranieri, ben il 41,5 per cento. Nello specifico, i Paesi di origine del maggior numero di condannati sono la Romania (125), il Marocco (118), l’Albania (44), l’Egitto (41), la Tunisia (40) e Nigeria (17). Il 32,4 per cento delle sentenze per maltrattamenti in famiglia (913) è stato emesso nei confronti di stranieri, di cui 199 verso romeni, 142 verso marocchini e 81 verso albanesi, mentre il 16,5 per cento delle donne sono state vittime dello stalking di cittadini stranieri.
Sulla prostituzione il quasi monopolio degli stranieri
La percentuale delle condanne per istigazione, sfruttamento, favoreggiamento della prostituzione è allarmante: il 70,7 per cento delle sentenze riguardano stranieri, 559 condanne sulle 791 totali. Di queste, 174 sono state emesse nei confronti di rumeni, 128 di cinesi, 113 di albanesi e 15 di nigeriani. Per quanto riguarda gli omicidi volontari, il 26,4 per cento delle condanne è stato emesso nei confronti di stranieri, mentre la percentuale sale vertiginosamente se si considerano gli omicidi preterintenzionali (morte di un soggetto come conseguenza della condotta di cui agli artt. 581, reato di percosse, o 582, reato di lesioni personali). Sono 27 le condanne per omicidi preterintenzionali sulle 42 totali hanno raggiunto cittadini stranieri. Il 38,7 per cento delle condanne per associazione a delinquere è stato emesso nei confronti di stranieri: 121 erano romeni, 37 albanesi, 13 marocchini e 13 cinesi. Il 22,5 per cento delle condanne per estorsione hanno raggiunto cittadini stranieri residenti in Italia (138 romeni, 78 marocchini, 72 albanesi, 24 tunisini e 21 nigeriani).
Furti, rapine, ricettazione: uno su due è straniero
Il 29,2 per cento delle condanne per i delitti contro l’incolumità individuale è stato emesso nei confronti di stranieri. In questo tipo di reato, sono comprese anche le risse che hanno visto gli stranieri condannati per il 53,6 per cento delle sentenze. Quasi la metà dei furti (42,3 per cento) e delle rapine (43,3 per cento) hanno visto come condannato uno straniero: 5.427 romeni sono stati condannati per furto e 713 per rapina, 1.737 marocchini per furto e 727 per rapina, 943 albanesi per furto e 228 per rapina, 643 tunisini per furto e 310 per rapina. La percentuale degli stranieri condannati per il reato di ricettazione è ancora più elevata, il 47 per cento. Per quanto riguarda i delitti contro la pubblica amministrazione, il 35,2 per cento delle condanne è stato emesso nei confronti di stranieri.
Circa la metà delle sentenze per violenza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, il 43,4 per cento, hanno raggiunto cittadini stranieri: in questo caso, a far da padroni sono stati i marocchini (983 condanne), seguiti dai romeni (718 condanne), dai tunisini (521 condanne) e dai nigeriani (430 condanne). Il 41,7 per cento delle condanne per il reato di spaccio di stupefacenti e sostanze psicotrope è stato emesso nei confronti di cittadini stranieri: il mercato delle droghe è dominato dai marocchini (2.604 condanne), dai tunisini (1.480 condanne), dagli albanesi (1.406) e dai nigeriani (754 condanne).
Tabella riepilogativa condanne 2017
Francesca Totolo
4 comments
Sempre molto diligente… A questo punto è pensabile che qualcuno ha voluto delegare i reati evidenti, non circoscrivibili. Contro la disintegrazione del sistema.
quindi, facendo media sulle condanne del decennio 2008 -2017…
gli stranieri per esprimere la STESSA criminalità/condanne degli Italiani,secondo una semplice proporzione dovrebbero essere + 27 milioni residenti,e non solo i circa 5 milioni della realtà.
dato abnorme a dir poco.
questa la proporzione approssimata:
1.654.000 italiani condannati sta a 55 milioni italiani residenti
come
823.000 stranieri condannati sta a 27.366.000 stranieri residenti.
alla fine della fiera appena 5 milioni di stranieri esprimono la META’ (!) degli italiani condannati su una base però di circa 55.000.000 abitanti;
e notare bene che costituiscono la metà circa anche della presenza carceraria degli italiani.
complimenti a chi continua a pensare che tutto questo costituisca un “arricchimento”.
una cosa repellente,a guardarla….
dovrebbero mettere in galera tutti coloro che stanno portando avanti questa invasione.
se dobbiamo avere dell’immigrazione per compensare i figli che le nostre donne NON vogliono più fare,svuotate gli orfanotrofi filippini,russi,polacchi,rumeni e simili….gente che da generazioni sono cattolici o protestanti,
portate in italia dei bambini PICCOLI, e tirateli su da italiani:
solo cosi,si integreranno davvero:
e quando saranno grandi saranno una risorsa per questo paese e per se stessi…
e non come facciamo oggi,che importiamo problemi e basta.
avete capito,IMBECILLI AL GOVERNO?
[…] finiti a fare gli “Hamed” sulle strade italiane, come documentato anche dai dati dell’Istat. Nel 2017, il 41,7 per cento delle condanne con sentenza irrevocabile riguardanti il reato di spaccio di […]