Roma, 30 agosto – Si pensava che il comandante della nave Louise Michel fosse Pia Klemp, ex capitano della Sea Watch 3 (prima di Carola Rackete) e già indagata dalla Procura di Trapani per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con altri due membri della Ong tedesca Jugend Rettet. Questo perché il gruzzolo di soldi per comprare la vecchia imbarcazione sono stati offerti dall’artista Banksy direttamente alla Klemp: “Ho letto la tua storia sui giornali. Sembri una tipa tosta, io ho lavorato sulla crisi dei migranti e non posso tenere questi soldi. Vorresti usarli per una nuova barca o qualcosa del genere? Ottimo lavoro, comunque”.
La distinta delle autorità portuali spagnole (la nave è partita da Burriana), che abbiamo avuto in esclusiva, svela però un’altra realtà: al comando della nave rosa Louise Michel, c’è l’italiano Arturo Centore, già comandante della Sea Watch 3 e sentito come persona informata sui fatti (sbarco di 47 immigrati a Lampedusa e relativo sequestro della nave) dalla Procura di Agrigento il 21 maggio 2019.
Una vecchia conoscenza
Non solo Centore è a bordo della nave Louise Michel, peraltro immatricolata come “Pleasure Craft” nei registri navali tedeschi e non come nave da soccorso in mare, quindi non omologata per le operazioni sistematiche di “ricerca e salvataggio” degli immigrati. Nel team, troviamo anche una vecchia conoscenza: Sascha Gierke, capo missione della Ong tedesca Jugend Rettet, rimasto senza nave dopo il sequestro in via definitiva della Iuventa. Dopo un’ispezione a bordo a Lampedusa nel 2017, Gierke salutava la Guardia Costiera italiana con il dito medio.
Un “simpatico” antifa
Un altro personaggio noto è nella crew della nave Louise Michel: Ruben Neugebauer, responsabile media della Ong tedesca Sea Watch e membro del collettivo antifa Peng, il quale sosteneva la raccolta fondi per finanziare gli “escape agent” (i passeur dei clandestini), di cui avevamo già scritto nel gennaio del 2018. Sempre Neugebauer, aveva risposto ad una mia email, in cui chiedevo chiarimenti riguardanti una fotografia, scattata nel 2016 in zona Sar della Libia, in cui si distinguono dei membri di Sea Watch intenti a scambiarsi un sacchetto con quelli che sembrano essere i soliti scafisti travestiti da pescatori. Neugebauer affermò che stavano comprando del pesce per l’equipaggio della nave. Avranno mangiato pochino, quel giorno, i “volontari” della Ong tedesca.
Francesca Totolo
4 comments
SCHIFOSI.
ma il tempo è galantuomo,e di questi tempi ha ANCHE una memoria di ferro.
presto cadranno in disgrazia,e SICURAMENTE
pagheranno per i loro crimini:
perchè anche quando vorranno essere dimenticati,ci saranno SEMPRE fotografie,articoli,denunce
e gente che se li ricorderà senza alcun affetto.
quindi che posso dire?
preparatevi,perchè quando cambierà l’anda
(e cambierà)
i nodi arriveranno al pettine,e dovrete passare il resto delle vostra vita a scappare da denunce,risarcimenti
e anni di galera,senza alcuna misericordia nè aiuto
Bel lavoro, anche se non ci ho capito niente, per colpa mia, ovviamente.
[…] che plaude all’ultima iniziativa di Banksy; e giù lodi sperticate alla Louise Michel, la nave Ong finanziata dallo street artist britannico che l’altro ieri si è già pregiata di scaricarci sul groppone più 200 […]
I miserabili come bansky fanno i buonisti, ma alla fine siamo poi noi a dover mantenere questi clandestini. E l’Europa, grazie a questo governo di sinistri e 5 stalle, ci ha trasformati in campo profughi, facendo con calma la cernita di chi eventualmente smistare(persone per bene e magari gente con titoli di studio) nelle nazioni a loro “simpatiche” e lasciandoci la solita feccia. Buona parte di questi cosiddetti migranti per me non sono altro che poco di buono, “invitati” dai loro governi a trovarsi altri lidi, o meglio un unico lido:l’Italia!