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Victoria’s Secret scarica i suoi “Angeli”: al loro posto lesbiche, trans e rifugiate

by Cristina Gauri
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victoria's secret

Roma, 17 giu — Come si cambia per non morire: è il caso del marchio di abbigliamento intimo femminile Victoria’s secret, che ha licenziato i suoi iconici e desideratissimi Angeli, le modelle dal corpo iperscolpito che per anni hanno fatto sognare i maschi di mezzo mondo, per assumere un team di 7 «modelle» fuori dai canoni tradizionali di bellezza. 

Aderiscono, lo avrete capito tutti, ad altri canoni, quelli dettati dal politicamente corretto. Un urlo di dolore si leva quindi dalle schiere maschili che attendevano le sfilate di Victoria’s secret per rifarsi il gli occhi: addio ai corpi slanciati e statuari, ai visi angelici, ai fondoschiena disegnati con il compasso? Benvenuta alla nuova squadra di «indossatrici per caso», scelte per i loro successi e non per come le loro forme risaltano nelle guepiere. Ecco quindi il VS Collective, Collettivo Victoria’s secret, un nome che è tutto un programma: ricorda più qualche gruppo di azione studentesca sinistroide che un team di modelle per mutande e reggiseni.

Il collettivo di nuove “modelle” di Victoria’s secret

E chi rappresenterà, di grazia, il «nuovo bello» propagandato dal pensiero unico? La calciatrice e attivista Lgbt Megan Rapinoe, 35 anni; la sciatrice cinese Eileen Gu, 17 anni; l’attrice indiana Priyanka Chopra, la modella trans brasiliana Valentina Sampaio, la fotografa femminista Amanda de Cadenet, la rifugiata del Sud Sudan e modella Adut Akech e, immancabile, la plus-size Paloma Elsesser, taglia 50. Insomma, la discriminante per diventare modella di Victoria’s Secret non sarà più la forma delle chiappe ma il colore della pelle, l’orientamento sessuale, la provenienza, l’ideologia, il successo negli sport. Non solo: per contratto le magnifiche sette potranno mettere becco nella creazione dei modelli di abbigliamento intimo che verranno prodotti e messi in commercio.

Come si cambia per non morire

«l mondo cambiava e noi siamo stati lenti a rispondere. Prima vendevamo quel che gli uomini volevano, ora vendiamo quel che vogliono le donne», ha specificato l’amministratore delegato Martin Waters. Tradotto: adeguiamoci al nuovo che avanza prima di perdere milioni e milioni di dollari. In questo frangente l’azienda era già sulla buona strada: il marchio, che nel 2015 deteneva una quota di mercato nel settore del 32%, negli ultimi 6 anni ha perso undici punti percentuali. Non ha aiutato che il fondatore di Victoria’s Secret, Lesley Wexner, figurasse tra gli abituali frequentatori del miliardario pedofilo Jeffrey Epstein.

Ma del resto Victoria’s Secrets aveva vedute «patriarcali e sessiste su quel che significa essere sexy», ha tuonato in conferenza stampa Meghan Rapinoe. «Messaggi veramente nocivi». Dite addio, quindi alle linee di intimo «concepite unicamente sotto le lenti del desiderio dei maschi». Ora ci pensa la Rapinoe e il suo desiderio nei confronti delle femmine a stabilire cosa dovremo indossare prossimamente.

Cristina Gauri

 

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7 comments

Il Sultano di Costantinopoli 18 Giugno 2021 - 12:50

Pazienza quando duemila anni fa hanno sovvertito al morale con il cristianesimo (in fondo, che importa della morale!).
Pazienza quando duecento anni fa hanno sovvertito la politica con il giacobinismo (in fondo, gli aristocratici francesi erano diventati degli zerbini delle dame…).
Pazienza quando due decenni fa hanno iniziato a sovvertire la società con il neoliberismo (tanto io seguo il mio particulare…).
Ma ora sovvertono pure la natura con il gender (e pazienza ancora…) e… vietando veline, ombrelline e modelline (di Victoria Secret in questo caso).
Eh no, questo è troppo.
Avete voluto sovvertire tutto quanto aveva ancora un ordine, un senso, una bellezza: la famiglia tradizionale, la poesia tradizionale (maledetti poetastri dell’ultimo secolo incapaci di scrivere in endecasillabi!) e pure la … bellezza femminile tradizionale!
Tutto quanto dava rifugio, ristoro e piacere all’inutile vita dell’individuo umano! O almeno alla mia.
Questa me la pagate cara.

I canoni di bellezza tradizionale hanno una base biologica (il resto è culturale ed ha la stessa matrice di otto secoli di poesia italiana nata alla corte di Palermo dove si cantavano le alte, bionde e gentili madonne duecentesche). La “nuova bellezza” che base ha, se non quella ideologica di odio verso la bellezza naturale, nonché verso il desiderio maschile?
Non posso accettare di vivere laddove il mio desiderio vitale è chiamato “male”.

Non venite, cari “buonisti” a chiamarmi “odiatore” e a lamentarvi delle conseguenze sulle vostre vite. Avete distrutto, o progressisti, tutto quanto amavo nel mondo, tutto ciò per cui amavo vivere, tutto quello in cui i miei desideri si sublimavano e per cui la vita diventava degna di essere vissuta (e goduta). Ergo ora avrete il mio odio mortale a perseguitarvi. Jihad contro di voi e contro il popolo maledetto che sostiene il femminismo. Questa volta non ci saranno sconti né gesti pietosi. Come già disse Nabuccodonosor, sarete finalmente tutti tolti dalla terra. Allahu akbar!

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fabio crociato 18 Giugno 2021 - 6:40

Come si cambia per non morire (!!) e… bene o male l’ importante è parlarne! La qualità poi si vedrà, ovvero quando anche il marketing mette la maschera.

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Steel 18 Giugno 2021 - 12:52

Eh già: costano meno, al netto di minore avvenenza.

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SergioM 19 Giugno 2021 - 2:32

Avete mai visto fuori da un parrucchiere (fashion stylist ) la foto della
sciatta botteri ?????

L’ immagine pubblicitaria deve creare identificazione ….. già capisco poco le modelle di colore …. ma almeno GNOCCHE !

Quante lesbiche (cessi) pensano ci siano al mondo ?????
E ….. alle lesbiche “magari” piace la BELLA GNOCCA …… no la busta de fave ….

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La follia politically correct contro i belli: “I brutti sono discriminati”. Ora riempiranno gli spot di "brutti" - Rassegne Italia 28 Giugno 2021 - 4:56

[…] le pubblicità di brutti, per esempio. Un po’ come ha fatto Victoria’s Secret, che ha silurato i suoi angeli in favore di un «collettivo» di donne della porta accanto dalla fattezze fisiche più ordinarie. […]

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mario 8 Luglio 2021 - 11:57

ahahahahah bellissima ironia, fino a quando hai detto “ora vendiamo articoli per donne perché piacciono alle donne” pensavo quasi fossi seria

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Seregattara 30 Luglio 2021 - 9:37

Secondo me non vendono più

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