Roma, 6 dic – In una lettera indirizzata ai deputati del Congresso, mille rabbini statunitensi hanno lanciato un appello per l’apertura delle frontiere agli immigrati, in risposta alla decisione della Camera dei rappresentanti, a maggioranza repubblicana, di chiudere fino a nuovo ordine i confini per i rifugiati siriani e iracheni.
Il testo è stato pubblicato sul sito dell’Hebrew Immigrant Aid Society (HIAS), organizzazione ebraica fondata nel XIX secolo e attiva nelle questioni legate all’immigrazione. Nella missiva, la situazione dei rifugiati siriani è paragonata a quella degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale: “Dal giorno della loro creazione, gli uomini più vulnerabili nel mondo hanno trovato rifugio e protezione negli Usa. In ogni tempo, tra questi rifugiati ci sono stati degli ebrei. Dopo che erano riusciti a fuggire successivamente dai pogrom della Russia zarista, dagli orrori dell’Olocausto, dalle persecuzioni in Urss e Iran, i nostri parenti e amici sono arrivati a mettersi al sicuro su queste terre. Di conseguenza, noi non possiamo non allarmarci vedendo tanti politici affermare la loro opposizione all’accoglienza dei rifugiati”.
Anche l’Anti-Defamation League, potente organizzazione ebraica in gradi spesso di condizionare la politica statunitense, ha condannato quei politici che, per via dell’emergenza terroristica, stanno chiedendo maggiore severità alle frontiere.
Giorgio Nigra