Beirut, 3 gen – Secondo quanto riferito da tv Manar sarebbe di tre morti il bilancio delle vittime dell’autobomba esplosa nel tardo pomeriggio di ieri nei pressi dell’ufficio politico di Hezbollah, vicino alla sede dell’emittente televisiva.
L’attentato è avvenuto nel pieno centro della roccaforte Hezbollah, nella periferia sud della città. Secondo quanto emerso in una nota del ministro della Sanità sarebbero invece almeno 5 i morti e circa 20 i feriti. Le immagini proposte dalla rete televisiva del movimento sciita mostrano edifici sventrati ed auto distrutte dalle fiamme nel panico dei presenti.
Al momento le notizie non sono molte, ma quel che è certo è che la situazione libanese è estremamente delicata. Neanche due settimane fa, sulle pagine di questo quotidiano, veniva annunciato un’ altro attentato che era costato la vita dell’ex ministro delle Finanze Muahmmad Shatah, noto per le sue posizione antisiriane ed avverse al movimento Hezbollah, in carica durante il governo dell’ex premier Saad Hariri. Allora la colpa fu attribuita proprio al movimento sciita libanese. L’attentato di oggi potrebbe essere la risposta al precedente attentato instaurando una nuova escalation di violenza.
Cesare Dragandana