Monaco di Baviera, 22 giu — Quando è troppo, è troppo anche per l’inclusiva Uefa: la Federazione di calcio europea ha dato il benservito alle anime belle e agli attivisti Lgbt negando il permesso alla Germania di illuminare l’esterno dell’Allianz Arena con i colori dell’arcobaleno in occasione della partita di mercoledì contro l’Ungheria.
L’Allianz arena non si tingerà di arcobaleno
Ebbene, la Uefa ha annunciato che vieterà l’illuminazione arcobaleno dell’Allianz arena durante la partita del Gruppo F al fine di mantenere una posizione neutrale per quanto riguarda le questioni politiche e ideologiche. Questo nonostante il sostegno che la Federazione ha sempre espresso per la causa Lgbt.
Le ragioni della Uefa
«Il razzismo, l’omofobia, il sessismo e tutte le forme di discriminazione sono una macchia per le nostre società [calcistiche, ndr] e rappresentano uno dei maggiori problemi che il calcio deve affrontare oggi», si legge in una dichiarazione rilasciata dalla Uefa. «Tuttavia, lo statuto della Uefa specifica che essa è un’organizzazione politicamente e religiosamente neutrale. Dato il contesto politico — riferito cioè a una decisione presa dal parlamento nazionale ungherese — la Uefa deve declinare questa richiesta».
«La Uefa stabilisce un design uniforme per ogni stadio», ha aggiunto il portavoce della Dfb Jens Grittner a Bild. «Se esistono delle linee guida ci sono delle buone ragioni».
Il mondo Lgbt e i suoi accoliti dovranno quindi mettersi l’anima in pace: domani sera sull’Allianz arena non brillerà alcuna luminaria arcobaleno. Ma l’amministrazione di Monaco non vuole darla vinta all’Ungheria, e ha preso in considerazione l’idea di esporre bandiere arcobaleno in altre parti della città, indipendentemente dalla decisione finale della Federazione.
Cristina Gauri
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